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Amadeus Voldben contro le influenze negative

Vicovaro – Con Le influenze negative. Come neutralizzarle, uscito la prima volta nel 1984 per SugarCo, Amadeus Voldben (al secolo Amedeo Rotondi, originario di Vicovaro), si concentra su un argomento forse non centrale nel suo pensiero, ma di sicuro interesse per comprenderne l’evoluzione, nonché, in particolare, la stretta connessione che in esso si compie tra Weltanschauung (visione del mondo) e vita quotidiana. Un antecedente di questa impostazione si trova in Un’arte di vivere. Via segreta alla serenità, che pure, in un’ottica derivata soprattutto dallo stoicismo, proponeva riflessioni sul miglioramento della propria esistenza a partire dalla cura spirituale di sé ma anche di quella corporea.

Pur conservando alcuni elementi filosofico-ideologici generali e tipici del pensiero di Voldben/Rotondi (il già detto stoicismo, ma anche il cristianesimo, l’anti-materialismo, l’impronta moralistica), Le influenze negative – unico libro di cui si conserva anche un corrispettivo audio dello stesso autore, la conferenza Difendersi dalle influenze negative – è dedicato a un argomento più circoscritto, ovvero, appunto, quello del “male” presente nella vita quotidiana. L’idea di partenza di Rotondi è infatti che «Tutto ciò che vive, dall’atomo all’uomo e oltre, possiede una energia intrinseca, una forza naturale di trasformazione e di evoluzione che, nello stesso tempo, agisce irradiando intorno.» Tali influenze, sintomo di un cosmo che interagisce nelle sue parti, indistintamente tra animato e inanimato, possono poi declinarsi in vari modi, dunque anche in forma negativa. Queste, per quanto riguarda l’umano, si producono – e qui vediamo l’anti-materialismo e l’impronta cristiana, appunto, dell’autore – a partire da «il sesso e il denaro», ovvero, più generalmente, da distorsioni morali (cfr. il paragrafo Da dove scaturisce tutto il male: odio, invidia, spirito di vendetta) che distolgono dai «valori reali della vita».

Obiettivo del libro, in accordo con l’interpretazione “curativa” della scrittura comune a tutte le opere di Voldben, è dunque quello di offrire una disamina delle influenze negative, e, poi, le difese che è utile attivare per respingerle. Quanto alle prime, esse attraversano tutte le scale dell’essere, riguardano le relazioni con le persone ma anche Le radiazioni dei luoghi, degli ambienti e delle cose, pertengono a dimensioni più fondative, come l’opposizione tra Dio e il male, ed altre più contingenti, come l’intero mondo aperto dalla superstizione, tra magie e stregonerie, fino al malocchio. Per quanto apparentemente secondari, questi elementi sarebbero il sintomo di una distorsione morale, dunque riconducibili a quella possibilità fondamentale (e funesta) di operare il male nel mondo. Le difese alle influenze negative, di conseguenza, saranno parallelamente di entrambi i tagli, più filosofico-psicologiche e di controllo morale-emotivo (come quelle proposte nei capitoli Prevenire è meglio che dover curare e I cardini di ogni difesa), ma anche molto pratiche, come quelle del passaggio su Gli amuleti e i talismani.

Gli aspetti pratici, e anche quelli legati alla superstizione, sono forse proprio quelli più interessanti del libro, perché permettono di fare il punto su due questioni rilevanti, specie a quest’altezza temporale (l’ingresso negli anni ’80) della produzione di Rotondi. Da una parte, l’inclusione di riferimenti molto pratici, a volte folcloristici, nella propria riflessione, conferma infatti l’interesse di Rotondi verso la cultura popolare, ascoltata in maniera paritaria rispetto a quella accademica o letteraria; un trattamento di cui si aveva già avuto prova con l’inserimento, all’interno della serie Le Perle, di un volume sui proverbi (Il Giardino della Saggezza). Dall’altro, l’apertura a questioni riguardanti il soprannaturale (di cui è un esempio esplicito, per dirne uno, il passaggio sui sigilli di Dion Fortune), segna il decisivo passaggio di Rotondi alla riflessione di carattere esoterico, nei lavori precedenti solo sfiorata. Dopo La Coppa d’Oro, insomma, che segnava un punto riepilogativo, ma anche propositivo, dell’“ontologia” di Rotondi, con Le influenze negative si entra in un territorio nuovo, quello dell’esoterismo, che rimarrà centrale nei libri successivi dell’autore.