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Politica a Carsoli, D’Antonio: “elezioni comunali, partita la sfida”

Carsoli –  Sul piano politico locale interviene in una nota il Consigliere Comunale Domenico D’Antonio capogruppo di minoranza di Futuro Certo:  “State tranquilli; non siamo in prossimità di nessuna competizione elettorale ma si tratta solo di una rappresentazione di fantasia e di immaginazione. Anche se non serve a nulla ragionare con i se, proviamo, comunque, a ragionare come se  l’amministrazione D’Antonio fosse arrivata alla sua naturale scadenza, cioè maggio 2018, e che quella bruttissima  pagina,  ancora senza senso e motivi, del commissariamento del nostro Comune non fosse mai stata scritta. Con molta probabilità le elezioni si sarebbero tenute il 26 e 27 maggio prossimo, le liste sarebbero state già presentate e sarebbe partita ufficialmente la competizione elettorale.

Naturalmente il primo elemento di valutazione sarebbe stato verificare i risultati ottenuti dalla amministrazione precedente; ora continuiamo ad immaginare che i  risultati ottenuti (o non ottenuti) dall’amministrazione Nazzarro dal 2015 al 2018 si aggiungano a quanto precedentemente fatto dall’amministrazione D’Antonio, al fine di completare i 5 anni di amministrazione.

Ed è proprio a questa valutazione e riflessione, seria, sincera e svincolata da giudizi collegati ad appartenenze politiche e  rapporti parentali ed amicali, che vorrei invitare i cittadini.

Come avreste giudicato l’amministrazione da me guidata se, pur avendo ottenuto nel primo periodo importanti finanziamenti, aver organizzato la macchina amministrativa, ristabilito regole e procedure, equilibrato il bilancio per i periodi successivi, si fosse presentata oggi nuovamente a richiedere il vostro voto  nella situazione seguente:

  1. Istituto comprensivo non completato anzi con i lavori di ricostruzione non ancora iniziati;
  2. La grande opportunità rappresentata da “Abruzzo quality” ancora non sfruttata, con grave penalizzazione per lo sviluppo del territorio;
  3. La procedura di realizzazione del parcheggio da collegare al sottopasso ferroviario nemmeno iniziata;
  4. I cimiteri completamente dimenticati con la realizzazione dei loculi continuamente rimandata nonostante molte persone abbiano già effettuato la prenotazione ed anche versato degli anticipi da molti anni;
  5. Le strade si trovassero nell’abbandono assoluto senza alcuna programmazione di sistemazione del manto stradale;
  6. La realizzazione dei pozzi idrici fosse stata tolta dalla programmazione confidando esclusivamente  sull’intervento regionale;
  7. Fosse stato aumentato il debito per la sistemazione del campo sportivo, ricorrendo al mutuo della Cassa Depositi e Prestiti, e contravvenendo ad un preciso impegno scritto nel programma e, ciò nonostante, ad oggi non fossero ancora iniziati i lavori;
  8. Fosse stata fatta la scelta dissennata riguardante la dislocazione degli uffici comunali in parte presso l’edificio ex Mael ed in parte presso la Scuola dell’Infanzia di Via Genova con tutte le successive, gravi e non preventivate implicazioni; cosa avreste pensato se, addirittura, detto edificio, realizzato da pochi anni, già avesse mostrato delle criticità con caduta di materiale dai soffitti, guaine sollevate ecc.;
  9. Ci fosse stato un consistente aumento delle spese per indennità degli amministratori con addirittura la riproposizione dell’indennità per il Presidente del Consiglio;
  10. Le tasse fossero rimaste elevate nonostante le due ristrutturazioni del debito e la notevole riduzione dei costi conseguente al bando sui rifiuti e l’allargamento della raccolta differenziata su tutto il territorio comunale;
  11. L’isola ecologica, che dovrebbe migliorare ulteriormente il servizio rifiuti, ancora non fosse stata realizzata;
  12. Non vi fosse nessuna, e dico nessuna, opera pubblica finanziata da rivendicare e poterne lasciare la realizzazione all’amministrazione subentrante.

Ed oltre a questi punti, il cui elenco potrebbe continuare, ci si trovasse con la macchina amministrativa completamente ingessata per lotte interne e frizioni continue conseguenti alla affermazione dell’autorità e non al riconoscimento dell’autorevolezza del Sindaco; vi fosse stato lo sgretolamento del tessuto sociale ed un ulteriore allontanamento ed aumento delle distanze tra cittadini ed istituzioni, il territorio fosse stato completamente abbandonato senza alcun controllo e nessuna vigilanza.

La candidata sindaco Nazzarro, i componenti della sua squadra ed i suoi sostenitori avrebbero accettato le giustificazioni dovute a carenza di personale, alle lungaggini burocratiche, alla farraginosità delle  procedure? Avrebbero accettato lo scarico di  responsabilità su altri enti o, come è avvenuto, su assessori che non condividendo il percorso amministrativo, avevano deciso di rassegnare le dimissioni? Oppure avrebbero accusato di inefficienza e di incapacità la nostra amministrazione per non essere riusciti a  completare il programma e realizzare opere importantissime nei tempi programmati? E se, oltretutto, il mancato raggiungimento di risultati fosse avvenuto con un atteggiamento spocchioso, prevaricante, irrispettoso dei cittadini e delle prerogative della minoranza e con una idiosincrasia verso la critica e tutti coloro che avevano osato avere una visione diversa, anche se argomentata e motivata? Solo se il voto diventa consapevole e basato su dati concreti e non sulle solite effimere promesse diventa uno strumento fondamentale nelle mani dei cittadini. Credo che quanto sopra scritto possa rappresentare un momento di riflessione per il futuro; se si vota spinti da considerazioni diverse dalla capacità di amministrare e dal perseguimento del bene pubblico non ci si può poi successivamente lamentare.”