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Marano Equo vs. Subiaco, è guerra aperta tra i Sindaci dei rispettivi comuni sul tema della discarica

Subiaco – Lo scontro è aperto e la guerra mediatica si combatte tutta sul web, anzi specificamente sui social media. Una polemica dai toni forti, sicuramente inusuali. Il tema della polemica è la discarica e la notizia relativa al fatto che  Il Comune di Subiaco avrebbe siglato un accordo con quello di Marano Equo per poter utilizzare l’isola ecologica di quest’ultimo. Il tutto nelle more della realizzazione di una propria location.

Rispetto a ciò il Sindaco di Marano Equo Carlo Maglioni, ha reagito con la trasmissione di una missiva indirizzata al collega di Subiaco, ma il contenuto della lettera era tuttaltro che amicale e benedettino:

Mi ritengo indignato e leso dal Comune di Subiaco che ha deliberato un documento ponendone come fondamento un inesistente accordo firmato tra il comune di Marano Equo ed il comune di Subiaco al riguardo lo smaltimento dei vostri rifiuti, documento del quale sono venuto a conoscenza in data di ieri tramite i social network.
Faccio presente che il sottoscritto in qualità di Sindaco e con me l’Ufficio Tecnico NON HA MAI sottoscritto nessun accordo e/o autorizzazione per il trasferimento dei rifiuti del comune di Subiaco per ovvi motivi di capienza dell’area della nostra isola ecologica.
CHIEDO quindi che venga revocata al più presto la vostra Delibera di Giunta n° 94 del 10/9/2018 essendo basata esclusivamente su un atto di intesa mai sottoscritto. Certo della vostra solerzia aspetto copia della revoca sulla posta certificata del comune di Marano Equo”.

Maglioni ha dunque smentito categoricamente la veridicità rispetto al fatto della discarica, ritenendo la notizia una sorta di fake non supportata da alcun fondamento. Il Sindaco di Subiaco Francesco Pelliccia, ha immediatamente risposto all’attacco piuttosto insolito del collega maranese. Pelliccia ha espresso tutta la sua perplessità sul tenore delle contestazioni ricevute. Il sindaco parla di un “dietrofront” inspiegabile, e di un modus operandi discutibile e nell’articolata nota di risposta rinunciando di fatto ad ogni possibile forma di accordo tra i due enti, in considerazione del contestato comportamento.
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