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Il Centro agroalimentare di Roma si amplia e diventa il terzo polo agroalimentare in Europa

Primo centro in Italia, il progetto di espansione prevede 1500 nuovi posti di lavoro

ROMA – Il Centro Agroalimentare Roma (CAR) amplierà di oltre 200.000 metri quadrati la propria superficie, accoglierà 1.500 nuovi occupati, oltre un impatto indiretto di circa 1800 posti di lavoro impegnati nelle attività collaterali. Sono questi i numeri del progetto di espansione del CAR, presentato oggi alla Regione Lazio da Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, Daniele Leodori, vicepresidente della Regione Lazio, Michel Barbet, sindaco di Guidonia e Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del CAR. Al termine della presentazione è stato firmato il protocollo per l’Approvazione dell’Accordo di Insediamento e Sviluppo tra Regione Lazio, Città di Guidonia Montecelio e Città Metropolitana di Roma, che lo renderà operativo. Il progetto di ampliamento renderà il Centro Agroalimentare Roma il primo mercato in Italia e il terzo d’Europa dopo quello di Barcellona e Parigi.

“Il CAR è una grande infrastruttura economica, nata 20 anni fa, a garanzia della distribuzione di un cibo sano, a vantaggio della nostra agricoltura e dei nostri consumatori -dichiara Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del CAR- quello di oggi è un grande investimento per il futuro: 1500 nuovi posti di lavoro si aggiungono ai 3500 già presenti, rendendolo uno dei più grandi poli dell’area metropolitana di Roma. Oggi si rivoluziona inoltre il modello produttivo dell’infrastruttura. Ci siamo agganciati agli obiettivi di sostenibilità dell’agenda dell’ONU, li abbiamo declinati nell’ integrazione col territorio: sarà un parco visitabile a piedi o in bicicletta, con un’attenzione alla riduzione massima dell’impatto ambientale, con produzione fotovoltaica e un biodigestore che servirà a chiudere il ciclo dei rifiuti. Ma sarà anche un centro per l’innovazione, un luogo in cui nasceranno idee legate al ciclo e al futuro dell’alimentazione, e un hub ‘zero sprechi’, per riutilizzare e distribuire tutto ciò che non viene venduto. Vogliamo essere la città del cibo italiano, il luogo che lancia un ponte a sostegno del commercio tradizionale della nostra regione, dai mercati rionali ai negozi di vicinato”.

Dalla produzione allo smaltimento, il nuovo Centro Agroalimentare Roma mira a ridurre l’impatto ambientale attraverso l’introduzione di soluzioni innovative per il ciclo del prodotto e dei rifiuti, una gestione efficiente del sistema idrico (smart water management), l’utilizzo di fonti rinnovabili per il consumo energetico e la presenza di processi digitali che permetteranno di monitorare la sostenibilità della struttura e la qualità del costruito.

La gestione virtuosa dello smaltimento dei rifiuti, degli scarti e dell’invenduto diventerà inoltre occasione per generare nuove tipologie di esperienze attrattive e coinvolgenti per i visitatori, permettendo così di affermare un nuovo ecosistema locale in grado di promuovere cambiamenti comportamentali verso la circolarità e la corretta alimentazione. “Abbiamo detto che dopo il Covid ci sarebbe stata un’Italia diversa, una comunità più competitiva nel segno del benessere, della sostenibilità ambientale e della digitalizzazione, e questo progetto rappresenta letteralmente la messa a terra di queste parole- ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti- si tratta inoltre di un ottimo esempio di sviluppo metropolitano che va verso il policentrismo e non la periferizzazione, perché porta funzioni pregiate nella cintura urbana e non dormitori isolati come è stato per troppo tempo”. Il nuovo intervento si prefigura come un hub di servizi innovativi, connessi alle principali attività del centro, in cui la didattica, l’education e la ricerca in ambito agroalimentare punteranno a rendere il CAR un centro all’avanguardia sia per le grandi imprese sia per le piccole produzioni e attività locali che troveranno in questo luogo il punto di riferimento per crescere in un’ottica di filiera.

“È un onore firmare oggi questo protocollo d’intesa per una grande infrastruttura strategica- ha dichiarato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri– che ci ha permesso di salvaguardare le nostre catene distributive anche durante la pandemia. E oggi si rafforza ancora diventando uno dei principali poli europei e un modello di integrazione orizzontale del territorio nel segno della sostenibilità. Un progetto che ci ricorda l’importanza della collaborazione attiva fra i vari livelli istituzionali, che porterà grandi risultati”. (www.dire.it)