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Roma: firmata prima “convenzione sociale” per nuove forme integrate dell’abitare

Roma – Firmata la prima “convenzione sociale” per nuove forme integrate dell’abitare, con quote destinate anche all’emergenza abitativa, dopo l’approvazione dello schema di convenzione in Assemblea Capitolina lo scorso settembre.

A Santa Palomba, nel IX Municipio, quasi 1.000 nuovi appartamenti in locazione calmierata, affitto a riscatto o vendita convenzionata, destinati a famiglie monoparentali e/o monoreddito, anziani, disabili, studenti fuori sede, giovani coppie. Circa 200 gli alloggi a disposizione di Roma Capitale per l’emergenza abitativa. L’intervento sarà realizzato dal Fondo Roma Santa Palomba Social Housing, gestito da Dea Capital Real Estate Sgr, con risorse finanziarie messe a disposizione dal Fondo Investimenti per l’Abitare (FIA, Gruppo CDP) e da investitori istituzionali.

L’obiettivo della convenzione sociale è incrementare la disponibilità di case a prezzi e canoni agevolati, destinati a coloro che non sono in grado di accedere ad alloggi sul libero mercato ma allo stesso tempo non hanno diritto a case di Edilizia Residenziale Pubblica.

Con la convenzione si vuole rendere efficace e trasparente la gestione di questo patrimonio abitativo pubblicizzandone, a carico dei soggetti privati, la disponibilità e gli elenchi degli alloggi disponibili; individuare forme di gestione sociale che contribuiscano a creare comunità, garantire la durata effettiva del vincolo locatizio, dotandosi degli strumenti necessari per vigilare sul corretto adempimento da parte dei proponenti dei patti convenzionali; acquisire nella disponibilità di Roma Capitale alloggi da destinare all’emergenza abitativa, ricchi di nuove tipologie di servizi e integrati in mix sociali articolati.

È infatti previsto, per le convenzioni urbanistico-edilizie nella componente di proprietà privata, che una quota non inferiore al 10% di superficie (SUL) residenziale sia messa a disposizione di Roma Capitale pe essere destinata a nuclei familiari in emergenza abitativa, per tutta la durata della convenzione sociale; mentre per la parte pubblica di housing la quota sia non inferiore al 30% della SUL residenziale, sempre da destinare a nuclei familiari in emergenza abitativa. L’individuazione dei destinatari degli alloggi avverrà esclusivamente tra coloro che abbiano presentato la relativa manifestazione di interesse.

Lo schema di convenzione sottoscritto con Roma Capitale prima del rilascio dei titoli abilitativi si basa sul perseguimento delle finalità sociali degli interventi in housing sociale, per estenderne la tutela anche al patrimonio prodotto da altri strumenti urbanistici. Definisce in particolare: la durata della convenzione (15 anni); le tipologie abitative offerte; la tipologia dei servizi all’abitare offerti; i criteri e le modalità per la definizione dei canoni di locazione degli alloggi sociali; la durata dei vincoli di locazione; i requisiti e gli obblighi dei destinatari degli alloggi sociali; le modalità di gestione sociale dell’intervento e gli obblighi del soggetto gestore.

La convenzione Santa Palomba prevede quindi 540 alloggi sociali ricadenti nella SUL privata (di cui 54 nella disponibilità di Roma Capitale) e 411 alloggi sociali ricadenti nella SUL ex pubblica (di cui 123 nella disponibilità di Roma Capitale).

Il documento prevede anche l’individuazione di unità immobiliari aventi destinazioni non residenziali. Saranno 12 le “Unità Immobiliari per Servizi” destinate ad ospitare servizi integrativi urbani, locali e per l’abitare. Luoghi di costruzione e consolidamento della comunità di abitanti.