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Il magico panorama di Collalto Sabino sulla valle degli equi, suggestiva atmosfera per un viaggio nella storia

La nota località situata in posizione dominante, regala panorami mozzafiato e nella giornata domenicale rilevante è stata la presenza turistica nel borgo medievale

Foto: A. De Simone

Collalto Sabino – Una domenica che si congeda dal mese di Marzo nel migliore dei modi, un cielo splendido sereno ed un clima estremamente gradevole. Una occasione per visitare le bellezze delle colline reatine poste in posizione dominante sulla Valle degli equi e nella Valle del Turano. A Collalto Sabino, borgo stupendo per le sue particolari caratteristiche  di accoglienza e aria pura. Ed in questa domenica una incidenza particolare di presenze turistiche è stata registrata con grande interesse di visitatori arrivati dalla capitale romana, ma anche dalle zone interne dell’Abruzzo e dell’Umbria. Tutti particolarmente colpiti dalle bellezze dei nostri territori.

Ma veniamo a qualche cenno storico su Collalto Sabino:

Situato in territorio del Lazio a confine con l’Abruzzo e arroccato su un colle a 1000 mt di altezza : Collalto Sabino è un bellissimo borgo medievale distante solo 50 minuti da Roma e 40 da Rieti. “E’ circondato da boschi di castagni e faggi secolari, si legge in una ricerca pubblicata sul sito della Pro-Loco Collalto – confina con la Riserva dei monti Cervia e Navegna, i monti Lucretili e Simbruini e con la Valle del Turano ed è meta tutto l’anno di diverse escursioni giornaliere ed altre attività anche per chi  proviene dalla capitale. Il panorama è a  360° e in lontananza si vedono il monte Velino, il Gran Sasso e il Terminillo. E’ un Paese ricco di storia, che è stato annoverato nel 2002 nell’esplosivo club dei “BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA”. Collalto è un luogo di grande fascino, ricco di un patrimonio culturale inestimabile che affonda le sue radici nell’epoca Pre-Romana, che emerge nelle suggestive vestigia medievali di cui, a tutt’oggi , mostra l’impostazione e i sui secoli di storia, ideale per godere dei suoni, dei colori e dei profumi tradizionali. Come in un labirinto di luci ed ombre, Collalto Sabino si sviluppa in ogni direzione con vicoli stretti, lunghe scalinate che salgono verso le rocche e il meraviglioso Castello medievale . La storia del borgo di Collalto  denota  le origini a tempi remoti: all’epoca dei Longobardi, che nell’Italia meridionale detenevano i ducati di Spoleto e Benevento, risale la distruzione del villaggio di Carseoli che sorgeva ove attualmente si trova Collalto. A questa distruzione si aggiunsero poi delle scorrerie portate avanti dai Saraceni, il che indusse i pochi abitanti rimasti nel luogo a costruire una primitiva torre di difesa attorno alla quale si costruì poi il moderno abitato di Collalto Sabino. Nel X secolo l’area divenne sede di un castaldato e nell’ XI secolo divenne proprietà dell’Abbazia di Farfa.. Successivamente l’Abbazia cedette il borgo alla nobile dei Marsi con l’obbligo però di corrispondere un canone annuo alla comunità religiosa locale. La particolare posizione del Borgo, posto al confine tra lo Stato Pontificio ed il Regno normanno di Napoli, lo rese un punto strategico a tal punto che venne visitato dall’Imperatore Federico II di Svevia durante un suo viaggio verso Rieti. Furono questi gli anni in cui il Borgo godette di maggiore potenza e autonomia dai grandi possedimenti territoriali che lo circondavano, arrivando a godere del diritto di battere moneta e di ampliare le fortificazioni già esistenti con la costruzione di un castello. E’ in questo periodo che viene costruita una prima cinta muraria, in particolare dopo le battaglie di Benevento ( 1266 ) e Tagliacozzo ( 1268 ) che avevano visto il borgo di Collalto come uno dei principali punti di controllo della vicina Valle del Turano. Nel 1297 il borgo viene ceduto da Carlo D’Angiò nuovo re di Napoli, allo Stato Pontificio riconoscente della concessione del trono fatta a suo favore.

Il Borgo fu successivamente feudo baronale di diverse famiglie nobili italiane e non sino a giungere al periodo risorgimentale:  il 3 febbraio 1861 il castello e l’abitato di Collalto Sabino subirono un cruento assalto da parte di una folta banda di briganti formata da soldati borbonici sconfitti alla guida di Francesco Luvarà, reparti dell’esercito pontificio e delinquenti comuni alla guida del famoso brigante Chiavone. L’assalto era stato realizzato in opposizione al plebiscito del 1860 che annetteva il Regno delle due Sicilie al neonato Regno d’Italia , dopo che l’orda venne placata, il Borgo venne annesso al Regno d’Italia inseguendo dall’ora le orme della storia patria. Il fascino integrante di un storia secolare avvolge e coinvolge il visitatore dello splendido Castello di Collalto Sabino.

Percorrendo a piedi gli stretti vicoli in selciato si ammirano gli splendidi portali in pietra dell’abitazioni, in una atmosfera che riporta indietro nei secoli. Nel Borgo sono da vedere la bella fontana ottagonale in piazza Vittorio Emanuele II, il palazzo Latini del XVII sec., recentemente ristrutturato e nei pressi del cimitero la chiesa di Santa Lucia, risalente all’XI sec. , dove è conservato uno splendido affresco del 1500. Poco fuori dell’abitato, il convento di Santa Maria con il suo bel portare del XV sec. Percorrendo uno dei sentieri che dal borgo porta ai terreni da pascolo e costeggia un fontanile, denominato Fonte degli Spiriti, si giunge nel luogo in cui era situato “Montagliano sfondato” di cui oggi si possono ammirare solo i ruderi. Percorrendo un sentiero turistico, ci si può inerpicare sul monte San Giovanni, sulla cui sommità si trovano i resti di una antica Abbazia edificata sul preesistente tempio  romano.

CONSIGLIATI DA CONFINELIVE:

Nel territorio del Comune di Collalto Sabino sulla S.S. Provinciale Turanense in direzione del Lago Turano per la ricettività consigliamo il Ristorante “La Locanda del Poeta”, un’oasi di pace che si fonde nel buongusto.