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L’intervista a Enzo D’Urbano: il cammino di San Pietro Eremita, dall’idea del progetto alla effettiva concretezza

In percorso che caratterizza i territori è già tracciato e presto sarà fruibile

Piana del Cavaliere – Sempre più spesso si parla del Cammino di San Pietro Eremita, che sta ultimamente suscitando un grande interesse di settore. Abbiamo quindi voluto approfondire meglio l’idea che vede protagonista un percorso di grande interesse ambientale, turistico e intriso di fede e cultura dedicato al Santo nativo di Rocca di Botte e morto a Trevi nel Lazio agli inizi dell’anno mille. “Negli ultimi anni – spiega il Presidente dell’Associazione “Cammino di San Pietro Eremita” dott. Enzo D’Urbano:  l’ex ministro Franceschini ha, intelligentemente, lanciato prima l’anno dei cammini, quindi l’anno dei Borghi, l’anno del cibo e l’anno del turismo lento. Realtà che vedono il nostro territorio fortemente dotato. Ma per celebrare una tale realtà bisogna avere idee forti e vincenti. Idee che attingono in modo serio e profondo alle identità dei territori e non costruite a tavolino per scopi solo speculativi. Una mia partecipazione ad un festival dell’antropologia a Berceto, un borgo autentico Emiliano, mi convinse che bisognava cercare anche da noi un percorso identitaria forte. Questa ricerca mi portò inevitabilmente a pensare a San Pietro Eremita e a tutto quello che ha rappresentato e rappresenta per i nostri luoghi, al forte legame di comparatico che lega Rocca di Botte e Trevi nel Lazio.

Parlai di questo progetto ai sindaci Fernando Marzolini e Silvio Grazioli che accettarono con entusiasmo visto la straordinaria devozione delle loro comunità verso il Santo Eremita. Così è iniziata la riflessione che ha portato alla costituzione dell’Associazione e al progetto di tutto il Cammino.

Domanda: A che punto è la realizzazione del Cammino?

Risposta: Molta strada è stata fatta. Abbiamo costruito una speciale rete di volontari (pro loco, associazioni, esperti, semplici cittadini). All’associazione hanno aderito quasi tutti i comuni dove passa il cammino, altri stanno deliberando. Con il CAI di Alatri abbiamo individuato il primo tracciato che poi è stato verificato, parzialmente cambiato, segnato con i colori di San Pietro (azzurro e bianco), dal Comitato di Gestione. Voglio precisare che prima di iniziare la tabellazione ci siamo confrontati con il CAI, con i carabinieri della forestale e i Parchi, per capire cosa si poteva e cosa non si poteva fare lungo il percorso.Il Comitato sta lavorando anche alla costruzione delle tracce GPS delle varie tappe e all’attivazione dei punti di accoglienza in tutti i paesi del cammino. Oltre ai volontari, che stanno facendo un lavoro complesso e pieno di prospettive, va registrato l’apprezzamento delle comunitá che stanno reagendo con entusiasmo al progetto. I sindaci, gli amministratori, gli operatori commerciali, i semplici cittadini, stanno dimostrando un consenso che ci emoziona, ci rende orgogliosi e ci ripaga di tante fatiche e di qualche amarezza. In molti sentono che questo è un grande progetto che avrà, tra l’altro, lo scopo di unire comuni, territori e comunità di un territorio che abbraccia due regioni, quattro province ed una trentina di comuni in un raggio di 300 km.

Domanda: ma quale sarà il percorso del Cammino?

Risposta: il progetto prevede tre anelli fondamentali intercollegati fra di loro e sono percorsi legati al Santo Eremita. Il primo chiamato dell’evangelizzazione e comprende i comuni della piana del cavaliere. Il secondo,denominato anello del comparatico, collega Rocca di Botte, Trevi nel Lazio e ritorno attraverso la SsTrinità. Il terzo anello collega alcuni paesi del frusinate dove vi sono tracce di miracoli fatti da San Pietro da morto.

Domanda: con quali risorse avete potuto avviare un progetto così impegnativo.

Risposta: Nessuna. Se guardo indietro mi chiedo come è stato possibile. La risposta è semplice: sarà stata la volontà di San Pietro, un santo povero, morto povero, che ci ha illuminati e ci ha fatto comprendere che si poteva fare un grande progetto con la volontà delle persone giuste e noi abbiamo incontrato per la nostra strada molte persone giuste, valide, impegnate, serie che si sono messe in gioco ognuna con quello che poteva dare. Il risultato è fantastico, adesso tutto sarà più facile. A maggio il cammino si potrà percorre nel primo e secondo anello e noi inizieremo la promozione in tutti i canali nazionali ed internazionali per farlo conoscere e per portare persone nel nostro straordinario territorio che alcuni di noi ha scoperto per la prima volta.

Domanda: quali criticità avete trovato lungo la strada.

Risposta: non molte. Con gli amministratori abbiamo parlato sempre liberamente e serenamente e quasi tutti hanno reagito positivamente e attivamente come le pro loco o i semplici cittadini. L’unica vera nota dolente aver trovato in alcuni tratti delle spontanee discariche abusive che non aiutano ad apprezzare la bellezza dei nostri luoghi, speriamo che il Cammino di San Pietro Eremita diventi un ostacolo per questi comportamenti incivili.