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Coronavirus, in Abruzzo 16 nuove unità speciali di continuità assistenziale per gestire i pazienti

Pescara – La Regione Abruzzo crea delle apposite unità denominate Usca, unità speciali di continuità assistenziale, 16 in totale, che gestiranno i pazienti Covid-19 in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl, liberando così i medici di base, che continueranno a svolgere l’attività regolare, anche in considerazione del fatto che negli ospedali sono state sospese tutte le prestazioni non urgenti.

L’istituzione delle Usca, una ogni 50mila abitanti, è prevista in un’ordinanza firmata nella serata di ieri, dal governatore Marco Marsilio. Il Medico Usca viene attivato direttamente dal medico di medicina generale, di assistenza primaria o continuità assistenziale o dal pediatra e dopo che questi abbiano fatto attività di triage, per evitare che i pazienti con sintomatologia, si rechino presso gli ambulatori dei medici, dei pediatri, dei medici di continuità assistenziale o nei pronto soccorso.

Il provvedimento in questione stabilisce che «le aziende Usl avviino immediatamente, dall’adozione del presente atto, procedure per acquisire la disponibilità di personale medico interessato, provvedano alla pianificazione e attivazione delle Usca. Che ogni Usca, inoltre, è costituita di norma da un numero di medici pari a quelli già attivi nella sede di continuità assistenziale prescelta o da un numero congruo rispetto alla casistica del territorio interessato, e che pertanto le aziende Usl devono provvedere alla dotazione di personale necessaria alle Usca attive tenendo conto che le stesse devono garantire il servizio attivo sette giorni su sette dalle 8 alle 20». Entro tre giorni le Asl dovranno definire le Usca da attivare nel territorio di competenza e la logistica.