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1 Novembre festa di Tutti i Santi

Nei secoli VIII-XI si diffuse in Europa latina questa festività che arrivò a Roma nel IX secolo.

Il 1º novembre si festeggiano e si ricordano tutti i Santi conosciuti e non, affinché possano anche intercedere per noi in questa vita.

La parola Santo significa “Separato dal mondo”, “Appartato” da Dio o “Consacrato” E’ una festa di speranza che celebra quelle persone che in vita hanno teso a somigliare al comportamento ed a conformarsi agli insegnamenti di Cristo. Si considera Beato colui al quale la Santa Sede ha riconosciuto un miracolo. Santo è colui al quale è riconosciuto anche il secondo. Parliamo di personalità elette dal Signore, coloro che si allontanano dalla mentalità del mondo per abbracciare le leggi del Regno di Dio, coloro che hanno donato la propria vita per il disegno che Dio aveva progettato per loro. Ciò significa azzerare la volontà umana che tende innanzitutto a vizi come Lussuria,Superbia, Invidia,Ira,Accidia,Avarizia, Gola, che nella religione Cristiana non sono altro che i 7 Vizi Capitali. E non solo. Queste personalità hanno vissuto la loro vita amando in maniera fervida il Signore. Anelavano la sua presenza, venivano letteralmente vessati dal nemico cui oggi nemmeno si crede più. Personalità che aborrivano la vanagloria, ad oggi la si persegue.

San Francesco d’Assisi, si spogliò di tutti i suoi averi, essendo nato in una famiglia all’epoca molto benestante. Preferì la povertà amando immensamente il creato e tutte le sue creature. Visse il Vangelo nella sua forma più estrema e radicale.  Venerò l’Eucarestia in maniera passionale e profonda. Morì a soli 44 anni desiderando ‘Sorella Morte’ per poter abbracciare finalmente il Signore. Fondò l’ordine dei francescani.

Santa Rita da Cascia , la Santa delle cause impossibili, era una donna che sin da piccola voleva diventare una suora. Non le fu permesso dalla sua famiglia che la costrinse a sposarsi a 16 anni. Ebbe anche dei figli. Il marito era un violento ma la pazienza della donna riuscì a convertirlo. Purtroppo fu assassinato e poco dopo nonostante le preghiere della madre anche i figli morirono di malattia.Rimasta sola cercò di entrare in diversi conventi che ovviamente la rifiutarono categoricamente per la sua condizione di donna sposata,con figli, ma anche per le vicissitudini violente cui furono implicati marito e figli.La sua determinazione nel volere donare la sua vita a Cristo la portò nel Convento delle Suore Agostiniane ma non se ne comprende bene come accadde. Fu Suor Rita per ben 40 anni , suora di clausura. Le fu concessa la stigmare sulla fronte tutt’ora visibile. Dopo la sua morte inspiegabilmente il suo corpo non andò in decomposizione.

Sant’Agostino d’Ippona, un uomo di una cultura enorme, che rifiutava categoricamente l’esistenza di Dio, cercando di spiegare ogni cosa con la ragione. Condusse la prima parte della sua vita nella maniera più dissoluta e diventò un eccellente ‘parlatore’ all’epoca erano avvocati, perchè convinto che l’utilizzo della parola donasse potere a chi la sapeva usare in maniera eccellente. Nonostante le infinite preghiere di sua madre Monica, donna altamente devota a Dio, considerando il testo biblico grossolano,iniziò a perseguire le idee del ‘maniachesimo’ ovvero una corrente filosofica che non riconosceva l’esistenza di Dio, piuttosto vedeva il bene ed il male come due poli opposti, come spirito e materia. Ossessionato dal perseguire la ‘verità’ voltò le spalle a questo pensiero perchè continuava a sentirsi insoddisfatto dalle spiegazioni del maniachesimo. Ottienne la cattedra di Retorica a Milano. La sua carriera andava a gonfie vele. La sua ambizione era saziata ma il suo cuore no. Sua madre sempre al suo fianco volle avvicinarlo al Vescovo Ambrogio, del quale Agostino apprezzava i sermoni e quel modo di comunicare. Iniziò il suo accostamento alla vita Cristiana ma Agostino era sempre tormentato e confuso. Un giorno lasciandosi andare in un pianto ininterrotto sentì una voce interiore che diceva ”prendi e leggi” , davanti a sè vide delle lettere di San Paolo. Le lesse:

Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie ed impurità, non in litigi e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non lasciatevi prendere dai desideri della carne

Né rimase folgorato. Da quel omento cambiò vita e la dedicò interamente a Dio. Tra le lacrime di sua madre che vide un vero e proprio miracolo davanti ai suoi occhi e cioè la conversione di una persona che per circa la metà della sua vita si ostinava a rifiutare l’esistenza di Dio, fu battezzato dal Vescovo Ambrogio nella notte Pasquale fra il 24 ed il 25 aprile 386. Successivamente fondò una comunità monastica, fu ordinato sacerdote ed infine divenne vescovo di Ippona.

Di Sant’Agostino ricordiamo le sue “confessioni” un libro in cui il Santo riesce a mettere a nudo il suo cuore descrivendo in maniera impareggiabile la battaglia interiore fra bene e male.

Il racconto breve di queste tre vite rappresentano quanto il Signore opera in modo diverso con ognuno di noi. La lettura delle loro vite, dei loro libri, o anche la visione dei film ispirati alle loro storie potrebbe essere fonte di conoscenza per meglio capire ed intendere anche la festività di oggi.

Buona Festa di Ognissanti da tutta la redazione.