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Vivian Maier, la Mary Poppins della fotografia, in mostra a Roma

Fino al 15 febbraio 2026 il Museo del Genio di Roma ospita la mostra dedicata a Vivian Maier, la famosa bambinaia-fotografa americana divenuta icona mondiale della street photography.

La vita e l’opera di Vivian Maier è avvolta da un alone di mistero. Tata di professione e fotografa per autentica vocazione, non si separava mai dalla sua Rolleiflex, con cui scattava instancabilmente ogni istante della vita quotidiana che la circondava. È il 2007 quando John Maloof, allora giovane agente immobiliare, si imbatte per caso in parte del suo archivio fotografico durante un’asta: si trattava di materiale confiscato a causa di un mancato pagamento. Solo dopo averlo acquistato, Maloof comprende di aver scoperto un tesoro inestimabile. Da quel momento inizia una vera e propria ricerca sulle tracce di questa enigmatica artista, riuscendo a ricostruire e catalogare un patrimonio straordinario di oltre 150.000 negativi e 3.000 stampe.

Curata da Anne Morin, una delle massime esperte dell’artista, la mostra raccoglie oltre 200 opere tra gli scatti più celebri e intensi della sua produzione. Un percorso visivo che restituisce, con uno sguardo autentico e discreto, l’anima quotidiana delle città di New York e Chicago e dei loro abitanti, raccontandone la bellezza silenziosa.

Maier si rivela come una lucida scrutatrice del paesaggio urbano, capace di sezionare con l’obiettivo la realtà quotidiana per restituirne l’essenza più profonda. Le sue fotografie colgono anime sospese nel ritmo frenetico della metropoli, volti e gesti che si stagliano, immobili, nel flusso della vita cittadina. Ogni scatto diventa così un tributo agli invisibili, ai sognatori e agli osservatori silenziosi che popolano le strade del mondo.

Tra le opere esposte spiccano numerosi autoritratti, forse un modo per lasciare una traccia di sé a un pubblico con cui non ebbe mai modo — o volontà — di confrontarsi. Il suo sguardo, riflesso nelle vetrine e nelle pozzanghere, insieme alla sua lunga ombra che si proietta sui soggetti fotografati, diventa il filo sottile che permette di entrare in contatto con la sua enigmatica figura.

La mostra racconta al pubblico il mistero di un’artista che, nel corso della sua vita, realizzò un’immensa quantità di fotografie senza mai condividerle con nessuno, custodendole gelosamente come il suo bene più prezioso.

Oggi quelle fotografie parlano con gran forza, raccontando la potenza di un talento, libero da ambizioni, che non cercava riconoscimento ma verità.
In un’epoca in cui tutto è condiviso, la storia di questa fotografa invisibile ci ricorda che l’arte può nascere anche dal silenzio e che, a volte, è proprio quel silenzio a renderla eterna.

 

INFORMAZIONI

   Orario apertura

Lunedì chiuso

dal martedì al venerdì 10.00-17.00

sabato e domenica 10.00-20.00

(la biglietteria chiude un’ora prima)