The news is by your side.

Valle del Turano: vent’anni di chiusura per la SP33/a, frana simbolo dell’abbandono istituzionale

CASTEL DI TORA – Era iL 2004 quando una frana chiuse la SP33/a, una delle arterie viarie più importanti per la Valle del Turano. Oggi, vent’anni dopo, quella strada resta ancora chiusa. Nessun progetto avviato, nessun cantiere aperto, nessuna ruspa al lavoro. Solo silenzio, qualche perizia geologica sporadica e una lunga sequenza di promesse mai mantenute.

A riportare con forza il tema all’attenzione pubblica è la sindaca di Castel di Tora, Cesarina D’Alessandro, che in un post ironico ma amaro ha ricordato il ventennale della frana che ha isolato parte del territorio. “Festeggiamo una generazione cresciuta con un cartello che dice ‘strada interrotta’ e con la Provincia di Rieti che tace”, scrive la sindaca, denunciando lo stallo istituzionale.

L’unica progettazione finora emersa, ricorda il post, non è nemmeno un’iniziativa della Provincia ma frutto della spinta congiunta dei Comuni di Castel di Tora e Rocca Sinibalda. Un lavoro autonomo, in assenza di una strategia provinciale o regionale che abbia realmente preso in carico il problema.

Nel frattempo, i fondi del PNRR, i finanziamenti europei e le risorse delle Aree Interne sono passati altrove, senza che nulla si sia mosso per una strada che rappresenta molto più di un’infrastruttura: è simbolo dell’accessibilità e della tenuta sociale ed economica di un’intera valle.

La sindaca ricorda anche la fragilità del ponte di Castel di Tora, struttura centenaria e oggi unico accesso alla zona. Una criticità che aumenta il rischio isolamento per le comunità locali. “Se dovesse avere problemi, possiamo sempre rassegnarci”, scrive con sarcasmo.

Infine, la chiusura del messaggio è rivolta direttamente alla Provincia di Rieti, con tanto di indirizzo per “inviare un biglietto d’auguri” alla SP33/a, trasformata suo malgrado nel simbolo di una mancata governance del territorio.

La richiesta del primo cittadinoè chiara: interventi concreti, tempi certi, assunzione di responsabilità. Perché vent’anni sono troppi, e i cittadini della Valle del Turano non possono più aspettare.