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Una lettura che sa emozionare e fa riflettere: intervista all’autore Domenico Miceli sul romanzo “Le sospensioni”

"Possibile che quel mistico magma di emozioni, che ci rende quel che siamo, sia solo aria fritta, che i nostri sentimenti non abitino nel cuore?"

«Era il momento della giornata che preferivo, una sospensione. Non ero in sala operatoria, dunque non dovevo stare attento e concentrato come un raggio laser, ma non ne ero del tutto fuori, là dove la vita continuava e il mondo ingoiava la folla che andava di fretta.»

Il dottor Michele Santonicola, famoso e stimato cardiochirurgo, è considerato presso il suo ospedale e non solo “il re dei trapianti di cuore”; non cinico, ma neanche moralmente impeccabile, ha scelto la professione che – lui stesso ammette nel profondo del suo animo – gli avrebbe permesso di ottenere fama, successo e molto denaro. Vive la sua professione con freddo distacco, considerando esclusivamente il lato materiale dell’importantissimo organo che si ritrova spesso, gelido, a tenere tra le mani. Senonché, un evento imprevisto lo costringe a mettere in discussione tutto e soprattutto fargli fare i conti con un incontro che va oltre il reale e il percepibile sensorialmente. “Le sospensioni” di Domenico Miceli è un fine romanzo su come la vita spesso ha i suoi modi insoliti di rindirizzarci su vie alternative, mai per punirci, il più delle volte per farci ritrovare.

DOMENICO MICELI è nato a Napoli. E’ medico specialista in Cardiologia, ha lavorato in ospedale e tuttora come libero professionista. Ha una particolare predilezione per la medicina divulgativa e ha pubblicato articoli e interventi in tema anche sul web. E’appassionato alla narrativa classica e alla saggistica, e alle tecniche della sceneggiatura cinematografica. Ama Buzzati, Sciascia, Simenon, Camilleri. E’ stato componente della Giuria dei lettori del Premio Napoli 2021 e 2022. Ha scritto Pillole di cuore: cardiologia per tutti (2021) e da poco ha pubblicato il suo primo romanzo Le sospensioni (Europa Edizioni) a marzo 2023.

Da dove nasce l’ispirazione per la scrittura del tuo romanzo “Le sospensioni”?

“Dall’esperienza professionale ma soprattutto umana derivante dalla mia attività di cardiologo. La caratteristica peculiare del lavoro del medico è penetrare in tutti i contesti sociali, nei più diversi ambienti di vita, nell’intimità di tutti i contesti familiari”.

Dovendo riassumere in poche righe il libro cosa diresti?

“Un trapianto di cuore sconvolge la vita di un cardiochirurgo, un’impiegata e un contadino. Destini che non si sarebbero mai incontrati si incrociano e cambiano radicalmente. Ogni personaggio è costretto dagli eventi a riconsiderare la sua vita”.

Quale evoluzione affronta il protagonista Michele lungo il corso degli eventi?

“L’incontro con la malattia lo induce a riflettere sulla sua esistenza e a riconsiderare il suo atteggiamento verso gli altri e verso se stesso, orientando la sua bussola verso destinazioni che mai avrebbe immaginato di scoprire”.

Che atmosfera si respira nel libro e cosa rappresentano le “sospensioni”?

“Le sospensioni segnano ogni giorno la vita di tutti noi: sospensione è il momento in cui il chirurgo ha terminato l’intervento e si rilassa prima di uscire dalla sala operatoria, sospensione è sorseggiare un prosecco o concedersi un momento di confidenza con una persona amica, sospensione è l’attesa per un familiare ammalato, infine una sospensione si determina bruscamente per la perdita improvvisa di un affetto”.

Mi ha colpito molto la riflessione sul cuore: non un semplice muscolo ma qualcosa di più. Quale messaggio emerge dal libro?

“Questo romanzo è un thriller dell’anima che ci racconta come il cuore sia l’amplificatore dei sentimenti e delle emozioni che la scienza ha dimostrato di nascere dal cervello, e come nella sofferenza ognuno di noi scopra cosa significhi essere se stessi”.

Cosa vorresti che comprendesse il lettore da questo racconto?

“Che la sofferenza può rappresentare anche l’opportunità per ciascuno di noi di orientarsi ad un cambiamento positivo”.

Descrivi il romanzo con tre aggettivi e a chi ne consigli la lettura?

“Interessante, avvincente, emozionante.

Può interessare chi ha passione per la narrativa medica non scientifica e gradisce un racconto che risulta avvincente, di gradevole e semplice lettura, e stuzzica la curiosità sin dai primi capitoli”.

Stai scrivendo altri libri?

“Mi sto cimentando nelle sceneggiatura del romanzo “Le sospensioni”, e su questo sono ormai a buon punto. Ne ritengo possibile una trasposizione cinematografica, ma mi basterà averla conclusa, mi rendo conto di dovermi muovere in un mondo che non conosco.

Nel frattempo sto raccogliendo un insieme di racconti aneddotici e contributi della mia vita professionale, che prima o poi penserei di proporre in una veste editoriale”.