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Ultimata la ricognizione della salma di San Berardo; una storia di fede e devozione

ARTICOLOSANBERARDO2013Pescina. Si è conclusa in Pescina la ricognizione canonica del corpo di San Berardo vescovo dei Marsi e cardinale, compatrono della nostra Diocesi, indetta lo scorso febbraio dal vescovo S.E.R. Mons. Pietro Santoro e autorizzata dalla Congregazione delle Cause dei Santi. Questa operazione consiste nell’esaminare il corpo di un santo e viene effettuata sia all’inizio di un processo di beatificazione o canonizzazione per valutare lo stato delle spoglie mortali di colui che sta per essere innalzato alla gloria degli altari, sia per accertare lo stato di conservazione delle reliquie di qualcuno che è già santo o beato. San Berardo nacque a Colli di Montebove nel 1079 dal conte Berardo e dalla di lui moglie Teodosia. Affidato in tenera età ai canonici della cattedrale dei Marsi, completò i suoi studi presso l’abbazia di Montecassino e successivamente fu chiamato da papa Pasquale II come suo stretto collaboratore. Il Pontefice, autore della Bolla che riorganizzò e ridefinì i confini territoriali della nostra Diocesi esattamente 900 anni fa, lo creò Cardinale e successivamente, nel 1109 lo elesse Vescovo di queste terre. L’opera di San Berardo fu molto meritoria poiché si adoperò per la moralizzazione dei costumi, soprattutto del clero locale, combatté la simonia e il concubinato e fu caritatevolmente sollecito nei confronti dei poveri. Fu il primo grande vescovo di questa Diocesi che governò con autorità e zelo pastorale fino alla morte, avvenuta il 3 novembre del 1130. Venne sepolto nella cattedrale di santa Sabina, presso l’antica Marruvium – attualmente San Benedetto – e nel 1361, col trasferimento della sede episcopale a Pescina, le sue reliquie vennero traslate nella nuova cattedrale di Santa Maria delle Grazie. Una prima ricognizione del corpo del santo venne fatta nel XIV secolo e successivamente se ne ebbero altre nei secoli XVIII e XIX, fino alla penultima del 1961 sotto l’episcopato di Mons. Domenico Valerii e il canonicato di mons. Antonio Ruscitti, allora parroco di Pescina. L’attuale ricognizione ha visto all’opera una commissione episcopale, presieduta dall’Ordinario Mons. Pietro Santoro, e formata da oltre trentacinque persone: tra cui l’attuale parroco di Santa Maria delle Grazie  il canonico mons. Giovanni Venti, il cancelliere e responsabile delle reliquie della Diocesi Don Ennio Grossi, i medici Agostino Cerasani, Nicola Gallotti e Mario Properzi. Il corpo di San Berardo, dopo la ricognizione, è stato rivestito di nuovi abiti pontificali eseguiti dalla celebre sartoria ecclesiastica “Lavs”: la veste corale, le calze e lo zucchetto sono di colore rosso porpora ad indicare la sua dignità cardinalizia, il camice è di lino bianco e sopra di esso il Santo indossa la stola, la tonacella di colore rosso e la casula bianca di foggia medievale. Il capo è cinto dalla mitria. L’anello episcopale e il pastorale sono stati donati dal Vescovo Santoro. Le sacre Reliquie saranno esposte ai fedeli oggi, alle 16.30 presso la Concattedrale dei Marsi in Pescina; seguirà una conferenza di presentazione dei lavori della ricognizione e domenica 19, alle 11 S.E.R. Mons. Armando Dini, Pastore emerito della nostra Diocesi, presiederà il pontificale per la riconsegna al culto del corpo del Santo.  Giovedì 23 aprile il Vescovo Santoro invece presiederà l’inizio della novena in preparazione alla festa che culminerà il 2 maggio prossimo. (Vincenzo Giovagnorio)