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Trattative in zona cesarini sul caro A24, Strada dei Parchi firma per evitare aumenti, atteso il verdetto del governo

Redazione –  Ore febbrili e concitate nel tavolo Governo-Strada dei Parchi-Anas. Sono in corso da questa mattina ulteriori trattative. Dopo la firma di Strada dei Parchi dell’accordo per bloccare gli aumenti, è emersa infatti la richiesta di Anas relativa ad una applicazione di tasso interesse per le spettanze derivanti dallo Stato richieste nella misura del 6% anzichè in quella di misura legale. Fatto che ha ovviamente motivato Sdp a scrivere al Ministro il giorno 29 u.s. Ed oggi dunque dovrebbe arrivare il verdetto del Governo che di fatto ha chiesto la sterilizzazione degli aumenti delle tariffe autostradali. ASPI – secondo quanto riportato anche sul quotidiano nazionale “Il Messaggero” –  avrebbe già dato ampia disponibilità così come Strada dei Parchi, accettando l’invito del ministro a discutere sul rapporto tra tariffe, andamento dell’inflazione e investimenti. E a farlo magari ogni anno e non ogni 5 come accade in certi casi. Di certo le convenzioni siglate non potranno essere stravolte, né modificate in maniera unilaterale.
“La sterilizzazione”, come già annunciata nei giorni scorsi, sarà quindi a tempo, limitata, in attesa di un quadro regolatorio condiviso. Tuttavia per Strada dei Parchi il congelamento degli aumenti potrebbe rivelarsi più problematico a causa del duro scontro con l’ANAS. In una lettera la società si è infatti appellata al Ministro Danilo Toninelli affinchè eviti che ANAS faccia ricadere sugli utenti di A24 e A25 il costo di ulteriori 75 milioni di euro relativi agli interessi sulle due rate del canone di concessione che devono essere sospese per consentire la sterilizzazione delle tariffe ed evitare così il rincaro. Nella lettera l’Ad di Strada dei Parchi, Cesare Ramadori, ha spiegato che un accordo con l’ANAS era stato trovato “per il differimento al 2028 del versamento delle rate 2018-2019”, ma che proprio l’ANAS ha “aggiunto la pretesa di applicare sul valore delle rate posticipate (112 milioni di euro), un tasso di interesse del 6% annuo al posto del tasso legale, come per altro indicato dal MIT”. Una proposta giudicata inaccettabile. Anche ieri la società ha ribadito di essere pronta ad evitare aumenti al casello almeno fino al 31 marzo, ma solo a patto che l’ANAS faccia marcia indietro. Se non sarà risolta la questione, gli automobilisti rischiano un aumento di circa il 19% dei pedaggi. Oggi pomeriggio ci sarà l’incontro decisivo tra ANAS e MIT per trovare un accordo. Intanto questa mattina simbolico rassemblement al casello dell’Aquila Ovest di sindaci di comuni Laziali ed Abruzzesi per protestare contro gli aumenti.