Tragedia sfiorata sul GranSasso, alpinisti di Subiaco e Tivoli salvi per miracolo
GRAN SASSO – Poteva finire in tragedia l’escursione di due alpinisti laziali, precipitati in un incubo tra le pareti del Gran Sasso. Un errore nell’itinerario è bastato per trasformare una scalata in cordata in un drammatico incidente: uno dei due, un 34enne di Subiaco, è volato nel vuoto schiantandosi rovinosamente contro la roccia. Il compagno, 32 anni di Tivoli, ha cercato con le mani – fino a ustionarsele – di fermare la caduta con la corda.
La scena si è consumata nel pomeriggio intorno alle 17:00, su uno dei tratti più impervi della montagna. Il primo della cordata ha perso improvvisamente l’appoggio, trascinando con sé le protezioni. Il volo, violento e incontrollabile, gli ha provocato fratture multiple e gravi lussazioni.
Lucidità nel panico, ma il pericolo è estremo
In un contesto al limite della sopravvivenza, i due hanno avuto la forza di reagire. Si sono messi al riparo su una cengia e hanno improvvisato una sosta d’emergenza, riuscendo a contattare i soccorsi. «Mi ha raccontato del panico su una grossa pietra e poi del vuoto sotto i piedi», ha riferito un amico vigile del fuoco, che ha raccolto il racconto shock del 34enne.
Soccorsi difficili e ostacolati dal vento
Il Soccorso Alpino abruzzese ha avviato un’operazione complicatissima: l’elicottero del 118 ha potuto solo scaricare i soccorritori in quota, poiché il vento forte impediva qualsiasi recupero dall’alto. I tecnici hanno dovuto salire a piedi lungo la parete esposta e instabile. Stabilizzato il ferito, è iniziata una discesa lentissima e rischiosa fino al sentiero Ventricini, tra sassi instabili e condizioni meteo in peggioramento.
Un secondo tentativo di intervento è avvenuto con elicottero dell’Aeronautica Militare è fallito a causa del maltempo, lasciando i soccorritori e i due alpinisti bloccati per ore nella notte gelida.
Salvataggio all’alba: ore di angoscia prima della liberazione
Finalmente, verso le 3 del mattino, un elicottero è riuscito ad atterrare nella zona della Madonnina. I due alpinisti sono stati tratti in salvo dopo più di 10 ore di calvario. Il 34enne è stato immediatamente trasferito all’ospedale di Pescara in codice rosso; il compagno ha riportato ustioni gravi alle mani, ma ha potuto far ritorno a casa.
Un incidente che riapre la riflessione sulla sicurezza in montagna
Ancora una volta, la montagna mostra il suo volto più crudele. Basta un solo passo sbagliato per rischiare la vita. Questa vicenda, finita senza vittime solo grazie all’intervento eroico dei soccorritori, è l’ennesimo monito sulla necessità di prudenza, preparazione tecnica e rispetto assoluto dell’ambiente alpino.