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Tivoli, un incendio che brucia l’anima

di Daniel Prosperi

POST EDITORIALE – Un’ imponente struttura nel cuore della città che sarà disabitata per un tempo indefinito.
Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha usufruito dell’Ospedale, l’unico nel circondario per circa 250 Mila utenti che ha visto tante cose in oltre 60 anni, compreso il Polo Universitario per le nuove leve.
Per decenni, è sempre stato oggetto di attacco per l’incontro di alcuni nel personale sanitario a dispetto della stragrande maggioranza meritevole del mestiere che ha scelto e profuso con abnegazione, tra un turno e l’altro straziante, in condizioni comuni di una Sanità eccellenza tutta italiana tuttavia ammaccata da personalismi, raccomandazioni e arroganza.
Perché anche questo è un ospedale, fin da quando la Politica ha messo mano senza lasciare libero il diritto alla Salute. Un diritto tanto decantato a parole, bistrattato nei fatti con 3000 euro di mobilio per le stanze dei bottoni ma continui tagli ai posti letto, ai macchinari, al costo del personale.
L’incendio divampato ieri sera sembra un epilogo conforme alla distruzione del nostro sistema sanitario, speranzosi che non sia per mano umana visto che si tratterebbe di omicidio e di vari tentati.
Muore l’Italia ogni volta che succedono tali tragedie, muore l’Italia di medici e infermieri tanto leccati durante l’emergenza Covid, muore l’Italia che proprio a Tivoli subisce influenze di scelte a modello per altre cazzate ideologiche da esportare in tutto il Paese.
Oggi è un giorno triste, ma lo è sempre da qualche decennio, perché ormai ci stiamo abituando al brutto, alla negatività, come fosse questo il nostro destino scritto da poche mani sporche di ladrocinio legalizzato, di ruberie varie, di inferiorità morale.
Spero solo che un minimo di oculatezza provenga dal nostro Comune, dalla Regione Lazio e dal Ministero della Salute e identifichino prontamente una struttura da adibire a Pronto Soccorso per la medesima utenza. Magari, ad esempio, sfruttando il Palazzetto Paolo Tosto agli Arci già centro vaccinale. Perché gli ammalati ce ne saranno ancora, chiunque di noi non può diventare oggetto della sofferenza per incapacità mentali di comprensione, già manifestate in tanti anni di disonorevole SEVIZIA (no servizio) nelle istituzioni!
Eh sì, leggetelo pure come polemica, essere intellettualmente onesti significa anche questo, perché molte tragedie accadono comunque per motivi eziologici di natura antropologica.
Un grazie sempre doveroso e mai sprecato al personale dei Vigili del Fuoco di Villa Adriana, ai Carabinieri, alla Polizia di Stato e alla Polizia Locale, al personale sanitario tutto che riescono comunque a rendere onore alla loro DIVISA, che in realtà unisce, e ci fa risentire l’eco della civiltà.
Una preghiera per le famiglie delle persone che non ci sono più e per quelle degli ammalati trasferiti in altri ospedali, che abbiate tanta forza e speranza”.