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Terza vittima di West Nile nel Lazio: 46 i casi confermati nel 2025

Rocca: “Subito un milione per disinfestazioni. Nessun allarmismo, ma serve responsabilità”

LATINA – Il virus West Nile torna a far parlare di sé nel Lazio, dove si è registrato il terzo decesso legato all’infezione. La vittima è un uomo di 86 anni, ricoverato dallo scorso luglio all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, dove è spirato a causa delle complicazioni provocate dalla forma neuro-invasiva del virus, aggravate da diverse patologie pregresse.

A confermare il decesso è stata la stessa Regione Lazio, che ha ribadito come il deterioramento clinico sia stato dovuto alla combinazione tra l’infezione e le condizioni di salute preesistenti del paziente.

Intanto, salgono a 46 i casi accertati di West Nile nella regione dall’inizio del 2025. L’area più colpita è la provincia di Latina, con 42 positività confermate, tra cui la precedente vittima di Fondi. Gli altri casi sono distribuiti nei territori di Anzio, Nettuno (Roma) e Sora (Frosinone). Un ulteriore caso, rilevato nel Lazio, sembra essere stato contratto fuori regione, in provincia di Caserta.

Le ultime analisi hanno individuato due nuovi contagi, uno dei quali ha sviluppato sintomi neurologici, mentre l’altro ha manifestato febbre da West Nile.

Di fronte al crescente numero di infezioni, il presidente della Regione, Francesco Rocca, ha annunciato un investimento immediato di 1 milione di euro per rafforzare le operazioni di disinfestazione nei comuni ancora inadempienti.

“Nel pomeriggio ci sarà una riunione operativa con tutte le parti coinvolte, e valuterò se emanare un’ordinanza presidenziale”, ha dichiarato Rocca a margine dell’inaugurazione del villaggio per il Giubileo dei Giovani a Tor Vergata.
“In ogni caso – ha aggiunto – interverremo subito con i fondi per permettere ai territori di agire concretamente. Non ci saranno più alibi. Ma voglio essere chiaro: niente allarmismi, questo non è il Covid.”

Il virus West Nile, trasmesso attraverso la puntura di zanzare infette, non si trasmette da persona a persona, e colpisce in particolare le fasce più deboli della popolazione o soggetti con patologie pregresse. Le disinfestazioni, ha sottolineato la Regione, restano lo strumento principale per contenere la diffusione dell’infezione.