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Subiaco, intervista a Maria Novella Sbaraglia: Porta a porta, trasbordo, isola ecologica “Basta strumentalizzazioni a danno dei cittadini”

Subiaco – La redazione Confinelive ha deciso di intervistare il Consigliere con delega al Ciclo dei Rifiuti del Comune di Subiaco, che si ringrazia per la disponibilità, per fare il punto della situazione e chiarire alcuni aspetti, tra cui gli sviluppi della gestione rifiuti a Subiaco.

Come viene svolto il sistema di raccolta porta a porta?

Il sistema di raccolta porta a porta viene svolto attraverso una serie di mezzi di piccole dimensioni che giornalmente raggiungono le abitazioni sparse nelle contrade, nel centro storico (dove viene svolto anche con ritiro manuale), nel centro urbano allargato e a Monte Livata, a 12 km da Subiaco. Questi mezzi, dimensionati per viabilità complessa, una volta  pieni effettuano azioni di trasbordo su mezzi più grandi. A fine servizio giornaliero i mezzi grandi si spostano direttamente presso le piattaforme (nel caso di materiale differenziato) e presso la impianto di trattamento nel caso di indifferenziato. Nessun materiale e nessun rifiuto staziona quindi più della durata del servizio, su suolo comunale.

Si può fare il trasbordo? Se si, dove?

Intanto iniziamo a chiamare le cose con il loro nome. Si chiama appunto trasbordo e non trasferenza, o scarico, o altri termini volutamente utilizzati per confondere i cittadini.

Il trasbordo è infatti il trasferimento, anche totale, di rifiuti da un mezzo più piccolo ad uno più grande, che riceve tutto il materiale raccolto nella giornata. Il trasbordo è regolamentato dall’art. 193 comma 11, del decreto legislativo 152/2006, Testo Unico dell’Ambiente. “Gli stazionamenti dei veicoli in configurazione di trasporto, nonché le soste tecniche per le operazioni di trasbordo, ivi compreso quelle effettuate con 

cassoni e dispositivi scarrabili, non rientrano nelle attività di stoccaggio di cui all’articolo 183, comma 1, lettera v), purché le stesse siano dettate da esigenze di trasporto e non superino le quarantotto ore, escludendo dal computo i giorni interdetti alla circolazione.

Il trasbordo è quindi previsto e consentito da normativa, su suolo pubblico e senza alcuna autorizzazione, come si fa in tutte le città d’Italia, e, anzi, non si può fare nel “Centro di raccolta” comunale, all’interno del quale si possono esclusivamente effettuare azioni di carico e scarico. Infatti, sempre il testo unico ambientale definisce il centro di raccolta “area presidiata ed allestita(…) per l’attività di raccolta mediante raggruppamento differenziato dei rifiuti urbani per frazioni omogenee, conferiti dai detentori per il trasporto agli impianti di recupero e trattamento” non prevedendo quindi lo stazionamento di materiale indifferenziato. Ciò significa che anche quando ci sarà il centro di raccolta il trasbordo del materiale indifferenziato continuerà ad avvenire su suolo pubblico.

Oltretutto il trasbordo è previsto e consentito proprio per esigenze di trasporto: in un’area complessa come quella sublacense, dove mezzi grandi non possono raggiungere né il centro storico né le contrade, è necessario utilizzare mezzi di dimensioni inferiori per il successivo trasferimento in scarrabili e mezzi di adeguate dimensioni.

Attualmente dove avviene il trasbordo? È ben eseguito?

Attualmente il trasbordo da mezzo a mezzo o da mezzo a scarrabile (ossia il cassone di mezzo più grande) avviene in alcune aree non frequentate da nessuno negli orari mattinieri e a fine servizio la ditta effettua pulizia con spazzatrice. Non c’è alcun abbandono di materiale differenziato o di rifiuto indifferenziato, non c’è alcuno stazionamento oltre l’orario di servizio, non c’è rischio igienico sanitario, così come quest’ultimo non è mai stato rilevato neanche negli altri luoghi dove è stato effettuato il trasbordo nei mesi precedenti. Le normative ambientali regolamentano un servizio che viene eseguito in tutti i Comuni di Italia e non possono essere evocate in maniera  strumentalizzata, per Diffondere notizie false e fuorvianti, perché non si rende un giusto servizio di informazione ai cittadini, anzi, è una responsabilità che qualcuno si sta assumendo di condizionare le coscienze pur di raccogliere consensi elettorali.

Ci sono stati dei controlli da parte degli organi competenti?

È noto che ci siano stati controlli da parte delle forze dell’ordine, come è giusto che sia, anche in ottica di collaborazione tra enti e soggetti territoriali. Certo che poi questi controlli sono stati  prontamente diffusi attraverso alcuni pseudo articoli giornalistici, con una tempestività impressionante. Faccio notare che in un paese che funziona questi controlli avvengono, così come avvengono i controlli sugli errati conferimenti, sugli abbandoni dei rifiuti, sulla mala gestione delle aree verdi private, atteggiamenti che, stranamente, non sono mai stigmatizzati come comportamenti scorretti dagli stessi che non perdono occasione di strumentalizzare qualsiasi intervento di controllo.

A che punto è la realizzazione del Centro di Raccolta comunale/Isola ecologica?

Il centro di raccolta comunale verrà realizzato su un’area diversa, di proprietà comunale, rispetto all’attuale area privata in dotazione alla ditta. L’iter, complesso, è in attesa di pareri di Enti sovracomunali. Ricordo che una parte della minoranza effettuò un’interrogazione in Città Metropolitana, spero non allo scopo di mettere in difficoltà l’iter procedimentale stesso.

Aggiungo che il capitolato speciale di appalto attribuisce alla società responsabile del servizio il compito di dotarsi di un’area privata secondo l’art. 38 “centro servizi”

  • 38 – comma 1: Le attività di trasbordo e trasporto interno (finalizzato all’ottimizzazione della logistica all’interno del territorio comunale) per i rifiuti indifferenziati, i rifiuti differenziati, i rifiuti da spazzamento, i rifiuti ingombranti e altri tipi di rifiuti, sono un completamento della fase di raccolta dei rifiuti urbani e sono a carico dell’impresa appaltatrice.
  • art 38 – comma 2: La ditta dovrà dotarsi, dunque, a propria cure e spese, di un’area ubicata nel territorio comunale da adibire al trasbordo e al deposito di rifiuti nonché al ricovero automezzi e ove allestire i servizi per il personale (…)

La società si è dotata di un’area da adibire a quanto suddetto. Tuttavia la ditta ha ritenuto opportuno non effettuare il trasbordo all’interno, in quanto ha dimensioni e spazi che richiederebbero una serie di adeguamenti, dall’iter abbastanza lungo.

Grazie Consigliere, vuole aggiungere qualcosa?

Certo, tengo a sottolineare che ovviamente tutte le azioni di trasbordo devono rispettare le norme ambientali, di igiene pubblica, di sicurezza. C’è un rapporto costante e costruttivo con la società affidataria del servizio, Pragma scarl. Anche la sottoscritta non vorrebbe dover ogni giorno preoccuparsi della produzione di rifiuti ed è un dato di fatto che la raccolta porta a porta è un servizio ai cittadini, perché gli scarti dei prodotti che acquistiamo non scompaiono, vanno conferiti e recuperati, e anche la normativa attribuisce la responsabilità ad ognuno di noi. Sono finiti i tempi in cui facevamo finta che i rifiuti non esistevano, che i cassonetti strabordanti ci liberavano dalla nostra responsabilità. Se vogliamo contribuire al futuro dei nostri figli e nipoti, dobbiamo capirlo. Per questo mi stupisco che da alcune settimane vengano diffuse suggestioni ad arte e notizie fuorvianti circa la gestione della raccolta differenziata porta a porta, pur di mettere in difficoltà il servizio.

Possibile non si capisca che così facendo si va contro la comunità e la si espone a strumentalizzazioni politiche su un tema che non è politico?

Possibile non si comprenda che in tal modo si mettono anche in difficoltà gli operatori che devono, invece, operare nella massima serenità e attenzione possibile?

Possibile non si parli mai del dato davvero soddisfacente, raggiunto grazie ai cittadini e agli operatori, del 70% costante di differenziata? Dovremmo esserne tutti orgogliosi! Fare la raccolta differenziata è buon senso, e la raccolta differenziata porta a porta funziona così. Poi certamente si può e si deve migliorare, ma ci vuole tempo e alcune altre innovative soluzioni sono già in programmazione. Intanto sul suolo comunale abbiamo già due smart-isole installate.