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Strutture commerciali lungo la Via Verde: il Wwf dice NO

Chieti. Nel tavolo di confronto organizzato lo scorso 20 maggio dal Presidente della Provincia di Chieti, il WWF Abruzzo, rappresentato dall’avv. Francesco Paolo Febbo, ha ribadito la netta contrarietà, già espressa in altre occasioni, all’installazione di strutture commerciali in modo non strutturato e organizzato lungo la Via Verde.
L’ex tracciato ferroviario della Costa teatina attraversa uno dei paesaggi più suggestivi e apprezzati della nostra Regione e incanta per la sua bellezza chiunque si trovi a percorrerlo. Bellezza che è data da un paesaggio costiero che presenta ancora elementi di naturalità ben conservati insieme ai caratteristici trabocchi. Scelte programmatiche discutibili e proposte estemporanee di intervento non sono la strada giusta per la valorizzazione, ma lo è far funzionare il Parco della Costa Teatina, l’unico strumento programmatico capace di poter dare una visione strategica al territorio.
L’unicità del nostro paesaggio è la carta vincente e attrattiva che va solo organizzata, non stravolta.
Siamo convinti che oltre a noi, la maggior parte della cittadinanza è contraria a interventi così invasivi e che nelle aree naturali si apprezza proprio lo spazio aperto, gli scorci di vegetazione che degrada sul mare, i colori e il suono del vento e del mare. Questo non ha prezzo, per il resto ci sono le strade urbane e i centri cittadini.
Il tavolo di confronto non ha prodotto gli effetti annunciati sulla stampa, è stato disertato da alcuni Sindaci e ha messo in luce che in molti sono favorevoli all’installazione di tante strutture di servizio, a patto di qualche piccola modifica che verrà richiesta da una nota congiunta del Presidente della Provincia e Sindaci, al fine di presentare un emendamento alla legge Campitelli che dia maggiori poteri decisionali ai Comuni.
Oltre alle Associazioni, anche la Soprintendenza Chieti-Pescara, ha contestato in toto lo stravolgimento del paesaggio che la modifica consentirebbe.
In linea generale, si ritiene, che la procedura di modifica urbanistica di porzioni di territorio ricompresi nel Parco Nazionale della Costa Teatina, non sia legittima, in quanto il Parco è di fatto istituito e sono vigenti le Norme Transitorie di Salvaguardia che scattano ogni qualvolta viene perimetrato un Parco.
Stessa preoccupazione desta la possibile installazione di manufatti da destinare a servizi igienici e chioschi nella Riserva Regionale Marina di Vasto ai lati del percorso ciclabile, rispetto alla quale il WWF ha fatto pervenire le proprie considerazioni al Comune di Vasto o quanto sta accadendo nel Comune di San Salvo dove nella particella 18 limitrofa al Biotopo Costiero si vuole realizzare un palazzo alto 65 metri.
A piccoli colpi, quasi ogni Comune della Via Verde sta svendendo quanto si era salvato con la legge regionale n.5/2007 che istituiva il sistema delle aeree protette costiere del chietino e il Parco Nazionale. Non sarà anche questo uno dei motivi del boicottaggio al Parco della Costa Teatina?