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Social media: il grido silenzioso di un parroco: “Abbiamo disarmato i cuori e armato le mani”

SAN POLO DEI CAVALIERI (RM) – In un tempo segnato da conflitti, crisi e solitudini invisibili, arriva dal cuore della Sabina il grido silenzioso di un sacerdote che invita alla riflessione. È don Gaetano Maria Saccà, parroco di San Polo dei Cavalieri, a parlare attraverso un post pubblico su Facebook che sta toccando le corde profonde di molti lettori.

“Viviamo in un tempo in cui la guerra ha preso dimora nei cuori prima ancora che nei territori”, scrive il sacerdote. “Dove la fame non è solo quella del pane, ma anche – e forse soprattutto – quella di giustizia, di pace, di senso.”

Le sue parole non sono un’accusa, ma una constatazione amara e lucida sullo stato dell’umanità contemporanea, in cui – osserva – il potere è diventato valore, la dominazione è stata scambiata per forza e il diritto ha ceduto il passo al dominio.

Nel messaggio si avverte la voce di chi, pur immerso nella realtà quotidiana della gente, non rinuncia alla speranza:

“Sto pensando che abbiamo trasformato l’amicizia in interesse, la famiglia in distanza, la comunità in sospetto… Eppure io continuo a credere. A sperare. Ad amare.”

Il testo si chiude come una preghiera laica, una meditazione civile e spirituale al tempo stesso, che richiama il valore della coscienza individuale, della dignità umana e dell’amore gratuito come unici veri strumenti di salvezza in un mondo disorientato.

Con parole semplici ma profonde, don Gaetano lancia un appello alla coscienza collettiva, affinché il silenzio della preghiera torni a farsi voce, e la fede nell’uomo – nonostante tutto – non venga mai meno.