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Sequesto soffiantini; dopo 18 anni il ricordo della tragica sparatoria di Riofreddo

sparatoria riofreddoRiofreddo. E’ stato ieri il diciottesimo anniversario della sparatoria in cui perse la vita Samuele Donatoni, ispettore di polizia del Nocs  nel corso di uno scontro a fuoco con la banda di rapinatori che aveva sequestrato l’imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini.
La sparatoria avvenne nel corso di un tentativo di liberazione dell’industriale bresciano Giuseppe Soffiantini, che era stato sequestrato da un gruppo di malviventi che avevano domandato un riscatto. Donatoni rimase ferito a una gamba, ma il proiettile recise una arteria e provocò la morte. Ieri a Rovigo si è tenuta una commemorazione con una deposizione di una corona di alloro ai piedi della lapide all’interno della Questura di Rovigo, alla presenza del prefetto Francesco Provolo, del questore Rosario Eugenio Russo e delle massime autorità cittadine. Poi la messa, celebrata nella chiesa delle serve di Maria riparatrici e alla presenza dei ragazzi della scuola primaria intitolata a Samuele Donatoni. (s.n.)

Quel 17 ottobre del 1997, si siano svolte così. Nei prossimi giorni, forse già domani, i pm della procura di Roma, Erminio Amelio ed Elisabetta Cennicola, torneranno a Riofreddo per ricostruire la dinamica della sparatoria. A darne notizia è il sito internet Notte Criminale che pubblica, in esclusiva, l’audio dell’intervento di quella notte. E’ questa l’ultima novità nell’interminabile caso Soffiantini, l’imprenditore bresciano sequestrato dalla banda dei sardi. Donatoni, agente dei Nocs,  perse la vita a Riofreddo durante le operazioni per catturare la banda di malviventi. Si tentò un finto scambio: gli agenti finsero di consegnare ai rapitori il riscatto, in modo da poterli arrestare. Qualcosa andò storto, però, e Donatoni rimase ucciso in un conflitto a fuoco. I due agenti che erano con lui, Stefano Miscali e Claudio Sorrentino, equipaggio “Volpe 6”, immediatamente avvisarono la centrale dell’accaduto e solo dopo quindici minuti di ricerche riuscirono a trovare il corpo, ormai senza vita, di Donatoni.
A finire immediatamente sotto accusa per l’assassinio di Donatoni furono tre dei rapitori. Mario Moro fu scagionato quasi subito, rimase comunque in carcere per il rapimento. Ma ferito nel corso dell’arresto, morirà il 13 gennaio. Farina fu processato e condannato per l’omicidio dell’agente dei Nocs, Samuele Donatoni, ma il 14 dicembre 2005 sarà assolto, con formula piena, dalla Cassazione. Stesso sorte è toccata a Osvaldo Broccoli, anche lui assolto dall’accusa di avere contribuito alla morte di Donatoni.  Le sentenze, insomma, parlano chiaro: ad uccidere Samuele Donatoni è stato il fuoco amico. E la conferma arriva dai periti: Donatoni fu colpito da un ‘arma corta’, come quelle in dotazione ai Nocs, mentre i banditi al momento della sparatoria imbracciavano kalashnikov, uno dei quali fu ritrovato poco dopo la sparatoria. (r.t.)