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Schianto mortale in moto sulla Tiburtina, la fuoriuscita del casco tra le cause della tragedia

Strada affollata dai motociclisti, numerosi gli incidenti ogni anno

Carsoli -Ci sarebbe la  fuoriuscita del casco prima dell’impatto contro le barriere di protezione alla base della tragedia che ha portato alla morte di  Emanuele Fina, 27 anni, motociclista romano caduto al “curvone” di Pietrasecca. Il giovane  viaggiava verso l’Abruzzo insieme a un gruppo di centauri della Capitale.

Secondo la ricostruzione, ancora al vaglio dei carabinieri, il giovane potrebbe aver perso il controllo della moto  andando a schiantarsi contro il guardrail dopo lo scivolamento. Dopo essere caduto nell’affrontare il curvone  e dopo essere scivolato sull’asfalto per alcuni metri, avrebbe perso il casco a causa dell’impatto con l’asfalto dal quale sarebbe uscito salvo. Proprio la perdita del casco, però, sarebbe stata determinante per il consumarsi della tragedia. Infatti il motociclista ha continuato a scivolare arrivando al guardrail con il quale si è scontrato. L’impatto, senza casco, è stato fatale. Ovviamente si tratta solo di ipotesi emerse nei primi rilievi. I soccorsi sono arrivati  subito  altri motociclisti che erano con il suo gruppo. Hanno avvertito i soccorsi ed è intervenuta  un’ambulanza del 118 di Tagliacozzo e anche   una con a bordo i sanitari della Croce Rossa di Carsoli che operano per il 118. Per il giovane  però non c’è stato nulla da fare, la violenza dell’impatto non gli ha lasciato scampo.  Molti i motociclisti che si sono riversati al bordo della Tiburtina per assistere a uno scenario purtroppo molto frequente in estate in quella zona.  Dopo l’incidente è stato necessario attendere l’arrivo del medico legale che ha disposto la rimozione del corpo. Il giovane viene definito motociclista  esperto e attento e per tale motivo non è chiaro come posso aver perso il controllo su una curva abbastanza spaziosa, se pur molto lunga. La data dei funerali non è stata ancora fissata. La salma sarà esposta alla sala del commiato “Raffaele” di Tagliacozzo.