ROVIANO – Nel cuore dell’antico borgo di Roviano, il Castello Brancaccio custodisce una vera e propria gemma del patrimonio culturale laziale: il Museo della Civiltà Contadina, il primo allestimento museale di carattere demo-etnoantropologico della regione. Organizzato in sale tematiche, il museo ospita oggi una collezione di circa duemila oggetti, frutto di generose donazioni di cittadini e famiglie di Roviano, ma anche di numerosi abitanti dei paesi della Valle dell’Aniene. Ogni oggetto racconta una storia, testimoniando la vita quotidiana delle comunità locali: dalla pastorizia alla lavorazione della terra, dallo scambio dei prodotti alla vita familiare, dalla scuola alla religiosità popolare, fino al legame profondo con il territorio. Pur celebrando la “civiltà contadina”, il museo non si limita a questo tema: accoglie testimonianze delle trasformazioni che nel tempo hanno segnato la Valle dell’Aniene, rendendo l’esperienza di visita un viaggio nel passato ma anche nella storia evolutiva della comunità.
Recentemente il museo ha ampliato la propria offerta culturale con una nuova sezione archeologica, inaugurata con entusiasmo dagli appassionati di storia locale. La sala degli Acquedotti Aniensi ospita antichi reperti legati agli acquedotti romani che, attraverso la Valle dell’Aniene, portavano l’acqua nella città di Roma, mentre la sala dedicata a Via Valeria e Sublacense permette di ammirare resti rinvenuti durante gli scavi delle antiche vie consolari, nodi strategici per il commercio durante l’Impero Romano.
Il Museo della Civiltà Contadina di Roviano non è dunque solo un luogo di memoria, ma un vero e proprio punto d’incontro tra storia, antropologia e archeologia, capace di raccontare con fascino e rigore scientifico la vita delle popolazioni locali e il ruolo della Valle dell’Aniene nella storia più ampia della regione e di Roma. Una visita che arricchisce e sorprende, offrendo un’esperienza immersiva tra tradizione, innovazione e cultura.
