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“Roma. La nascita di una nuova civiltà” di Gloria Donati: la storia romanzata sulle origini del popolo che ha conquistato il mondo

"I due piccoli, dentro quella cesta, affidati alla corrente lungo il fiume Tevere, vennero raccolti da una lupa. La lupa li allevò, fino a quando due contadini non li accudirono come figli".

Roma. La nascita di una nuova civiltà (Scrimm Edizioni) è il libro d’esordio di Gloria Donati. Con una storia romanzata l’autrice ripercorre le tappe che vanno dalla nascita di Roma fino ai suoi giorni più gloriosi sotto principato di Ottaviano Augusto. Un racconto che attrae e coinvolge, raccontato ai giovani ma non solo rivolto ai giovani. Fra intrighi politici ed epiche battaglie, la vicenda ha sullo sfondo una grande storia di amicizia e un’emozionante storia d’amore. Una narrazione che si avvale di una scrittura equilibrata e armoniosa e delle bellissime illustrazioni realizzate da Aurora Donati.

GLORIA DONATI è nata a Bracciano (Roma) nel novembre del 1992. Conseguita presso l’Università degli Studi Roma Tre, col massimo dei voti, la laurea magistrale in Storia dell’Arte, svolge il servizio civile all’interno del Museo Napoleonico, nella Capitale. Successivamente, una borsa di studio le ha dato l’opportunità di lavorare presso la Soprintendenza del Parco Archeologico del Colosseo, esperienze lavorative che permettono alla giovane autrice di continuare a coltivare sia l’interesse per la Storia, sia una innata passione per la scrittura. Una passione che trova spazio espressivo in una apprezzata e meritevole produzione editoriale: nella narrativa, nella poesia e nella scrittura per il cinema. Molti sono i lavori cui Gloria Donati dà vita, e pubblica. Pubblicazioni che hanno numerose volte ricevuto premi e riconoscimenti, in molti e importanti eventi culturali nazionali. Roma. La nascita di una nuova civiltà è il primo lavoro con Scrimm Edizioni.

Ciao Gloria, come è nata la tua passione per la storia, per l’arte e in particolare per Roma?

“La mia passione per l’arte e la storia è nata grazie a babbo Angelo. Lui ci ha sempre portate in giro per musei e siti archeologici. Persino quando eravamo in montagna a fare lunghissime passeggiate lui ci ricordava del duro allenamento dei soldati romani e di come dopo ore e ore di camminare sotto al sole poi montassero un accampamento. La mia passione per la storia e l’arte è come quella della scrittura, ha radici giovani l’una per via dell’influenza di mio padre l’altra per mia madre”.

Hai avuto molte esperienze lavorative importanti: che impatto hanno avuto sulla tua formazione e sulla passione per la scrittura?

“In realtà le esperienze lavorative che ho avuto sono molto variegate dagli uffici al bidellagio. La verità è che queste esperienze non hanno influito sulla scrittura, ma sui miei pensieri. Mi hanno permesso di sognare quando ero in sovrintendenza di esplorare l’animo umano, e adesso che sto facendo la bidella nelle scuole mostrandomi molti lati delle persone dai migliori ai peggiori. Se ho imparato qualcosa in tutto questo è che l’umiltà, che già faceva parte di me, può solo crescere e spesso è ciò che si teme di più insieme alla voglia di fare e la sincerità. La scrittura è una passione che deriva da mamma, ma sopratutto dalle necessità che avevo da bambina di evadere dalla realtà a causa del bullismo”.

Come si è evoluta l’idea di pubblicare un libro romanzato sulla Città Eterna?

“In realtà l’idea è nata tanti anni fa per aiutare mio cugino ad appassionarsi alla storia. Però se devo essere sincera scrivere un romanzo veramente incentrato sulla storia con tutti i fatti reali e concreti con scene che potessero richiamare film o immagini da ricordare non è stato semplice anzi, è stata una vera sfida. Però sono molto soddisfatta perché dalla sfida sono uscita maturata e con nuove capacità e penso che questo romanzo così fatto possa aiutare veramente i bambini e i ragazzi ad apprezzare la storia”.

Quale personaggio storico ti ha affascinato maggiormente?

“Mi trovi impreparata. Sono personaggi distinti gli uni dagli altri è difficile dire chi mi ha colpita di più poiché in ogni personaggio ho messo un pezzettino della mia anima, quindi direi che forse quello che più adoro è Cesare per il quale fin da piccola ho sempre nutrito un immensa stima”.

Chi ha realizzato le bellissime illustrazioni? Raccontaci qualche dettaglio in più

“In realtà le illustrazioni sono di mia cugina Aurora che è molto brava a disegnare. Come me è molto semplice e ama tutto ciò che fa. Sopratutto ha molto talento e vorrei che sfruttasse al meglio le sue doti”.

A chi è rivolto il libro e quale messaggio vuoi trasmettere?

“In realtà il libro è rivolto un po’ a tutti, anche a chi con difficoltà ascolta la storia. Il messaggio è semplice: non dobbiamo permettere che la posizione sociale che rivestiamo noi o i nostri genitori ci porti a trattare le persone come se non fossero nulla, poiché un giorno noi stessi potremmo essere nei loro panni. Tutti sono importanti, nessuno lo è più o meno, e il rispetto e la dignità sono la cosa più importante da fare e ricevere”.

Hai scritto che non bisogna mai spaventarsi di esporre le proprie idee: cosa rappresenta questo libro per te?

“Questo libro rappresenta tutto e niente. È come poter gridare a voce alta ce l’ho fatta! Sono qui, anche se avete provato a smorzare la mia fantasia, la mia grinta, la mia gioia e luce, io sono comunque qui e non importa quante volte ancora diranno “no”! Quante volte ancora mi demoralizzeranno solo per sentirsi migliori: continuerò sempre a credere nelle mie idee ad essere curiosa e a credere in me, nell’amore e nella famiglia”.

Hai altri progetti in vista?

“Si ne ho altri. Però questo è ancora un segreto”.