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Roma, al Teatro Furio Camillo “Una ragazza su un altare” il 2, 3 e 4 febbraio

Lo spettacolo, con la regia di Nicola De Santis, è un riadattamento in chiave moderna dell' "Agamennone" di Eschilo

Roma – Arriva in tre appuntamenti il 2, 3 e 4 febbraio al Teatro Furio Camillo “Una ragazza su un altare”, riscrittura  moderna dell’ “Agamennone” di Eschilo, con la regia di Nicola De Santis.

Sulla spiaggia sassosa dell’Aulide, Agamennone è costretto a sacrificare la sua primogenita, Ifigenia, per poter guidare le truppe Achee contro la città di Troia. Sfidato da Achille, con la morte nel cuore, immola sua figlia e parte per la guerra, lasciando la moglie Clitemnestra da sola a seppellire la bambina.

Al suo ritorno, dieci anni dopo, Agamennone deve affrontare le conseguenze della sua scelta. Da un lato implora il perdono della moglie, mentre dall’altro vuole convincerla – e convincersi – di aver agito per il bene della sua famiglia e del suo popolo. Clitemnestra ha bisogno di piangere con Agamennone la morte della figlia, ma è anche perseguitata dallo spirito di Ifigenia che pretende vendetta. Incapaci di perdonarsi l’un l’altra, i due sovrani rischiano di far precipitare Micene in una guerra civile.

Nei dieci anni in cui Agamennone è stato lontano, infatti, Clitemnestra ha sposato Egisto, cugino di Agamennone. Appena Agamennone è tornato, Clitemnestra ha allontanato Egisto, ma questi trama nell’ombra per riprendere definitivamente la corona.

Intanto Cassandra, la schiava troiana che Agamennone ha riportato in patria come concubina e bottino di guerra, ha previsto l’esito funesto del conflitto tra Agamennone e Clitemnestra e tenta con tutte le sue forze di cambiare il finale di una storia che il fato ha già scritto.

Note di regia:

Chi è Ifigenia oggi? Una bambina africana che viene uccisa perché sta andando a scuola. Una ragazza iraniana a cui scivola una ciocca di capelli fuori dal velo. Una ragazza pakistana che non accetta un matrimonio combinato. Ragazze immolate su un altare in nome di una convinzione sociale, religiosa, culturale, da coloro di cui si fidavano e che avrebbero dovuto proteggerle.

Questa riscrittura dell’Agamennone di Eschilo ascolta entrambe le voci, sia quella dell’assassino sia quella di chi lo accusa, lasciando al pubblico il compito di giudicare.

I due protagonisti, Agamennone e Clitemnestra, sono dilaniati dal lutto. L’amore che provano l’uno per l’altra è abbastanza forte da tenerli vicini, ma non abbastanza da permettere a Clitemnestra di seppellire il desiderio di vendetta assieme a sua figlia. Agamennone, da parte sua, lotta per sfuggire al peso tremendo dei sacrifici che la società patriarcale impone al suo ruolo. In una dinamica perfettamente tragica, non hanno bisogno del dono della preveggenza di Cassandra per capire che questo loro conflitto genererà conseguenze disastrose, e ciononostante restano fedeli alle loro scelte e alle loro convinzioni fino alla fine.

Venerdì 2 e sabato 3 febbraio ore 20:30

Domenica 4 febbraio ore 18

Prenotazioni 3392892172

Biglietto € 15 

riduzioni under 15 e over 65 € 10