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Rinvenute venti tombe in fossa terragna con scheletri umani, la necropoli di Carsoli è risalente all’età del ferro,

Carsoli –  La notizia relativa al ritrovamento di una necropoli a Carsoli relativa al periodo avanti Cristo ha suscitato un grande interesse in tutto il centro Italia.  Cambia con questa scoperta anche la cognizione della storia del territorio, ed un importante tassello si aggiunge ed è tutto ancora da integrare e da scoprire. Per il territorio è indubbiamente una ricchezza da valorizzare.

Il punto, come già annunciato ieri sarà fatto alla presenza di esperti, della sovrintendenza delle Belle Arti, nel convegno di Sabato 31 Agosto 2019 presso la sala consiliare del Comune di Carsoli alle ore 17.00.

Nell’ambito dei lavori verranno presentati al pubblico i risultati degli scavi archeologici connessi alla realizzazione dell’opera di salvaguardia del rischio idrogeologico nella località “Valle Mura”. L’assistenza alle operazioni di scavo ha infatti permesso di scoprire una serie di evidenze molto importanti ai fini della ricostruzione storica del paesaggio locale, che sono state accuratamente indagate e documentate con un vero e proprio scavo archeologico. In particolare è stato rinvenuto, nei pressi dell’antico corso d’acqua, un impianto produttivo di epoca ellenistica (III-I sec. a.C.) risalente alla prima fase di occupazione romana del territorio. A breve distanza dall’impianto produttivo romano è stata individuata e scavata parte di una necropoli databile tra la tarda età del Ferro e l’epoca arcaica (IX-VI sec. a.C.). Della necropoli, che con ogni probabilità si è sviluppata su un precedente sito protostorico (XII-X sec. a.C.), sono state riportate alla luce oltre venti tombe in fossa terragna. L’area di Valle Mura offre così uno spaccato dell’occupazione del territorio carseolano: dalle abitazioni in capanne della tarda età del Bronzo all’occupazione romana, quando è stata effettuata la prima bonifica dell’area, fino all’epoca medievale. Il convegno si svilupperà inoltre descrivendo i processi progettuali e costruttivi che hanno portato alla realizzazione di questa importante opera di bonifica e mitigazione del rischio idrogeologico, passando quindi per le scoperte archeologiche e volgendo lo sguardo all’immediato futuro attraverso i progetti che riguardano la valorizzazione e la musealizzazione dei reperti e dei beni rinvenuti.