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Rigopiano, oggi mesto anniversario di una tragedia che spezzò vite e cuori dei sopravvissuti

Farindola – Prima si arrese il gatto delle nevi, lasciando andare avanti le turbine dei pompieri, poi ad un certo punto la neve era così abbondante, la tormenta così violenta, le ramaglie, gli alberi divelti e le pietre sulla strada così tante, che fu possibile procedere solo a piedi. Ci vollero 20 ore perché l’intera macchina dei soccorsi raggiungesse Rigopiano e l’hotel sepolto dall’enorme slavina staccatasi il 18 gennaio 2017 dopo una serie di scosse di terremoto. Per una notte intera uomini del Soccorso alpino, della Guardia di Finanza, dei Carabinieri avanzarono tra pareti di neve e alcuni, ad certo punto, staccarono la colonna di mezzi per continuare a piedi e con gli sci.

LE SCOSSE DI TERREMOTO – Quel 18 gennaio 2017 la terra tremo’ per la prima volta alle 10.25: la scossa di terremoto, magnitudo 5.1, epicentro nell’Aquilano, dà il via ad una serie infinita di altri sussulti, 3 dei quali sopra la magnitudo 5. Ad aggravare la situazione, la neve caduta abbondante in quei giorni: il mix si rivelerà micidiale.

GLI OSPITI DELL’HOTEL – Nel pomeriggio gli ospiti dell’hotel Rigopiano, preoccupati per la forte nevicata, sono pronti per andare via, con i bagagli nella hall e attendono lo spazzaneve, il cui arrivo pero’ slitto’ alle 19. Troppo tardi.

L’ALLARME – Intorno alle 18 cominciò a circolare l’allarme per un hotel completamente isolato nella frazione di Penne. A dare il primo alert, l’sms arrivato da 2 clienti dell’albergo che erano riusciti a rifugiarsi all’esterno della struttura. E poco dopo le 19 si diffuse anche la notizia del disastro.

I SOCCORSI – I soccorritori dovevano raggiungere un’area, quella su cui sorgeva il resort, che si trova a 1.200 metri di altitudine. Alle 19 le avanguardie arrivarono in contrada Cupoli, a 11 km da Rigopiano. Ma la neve raggiungeva già i 2 metri e i telefoni non prendevano. Alle 22 la colonna dei mezzi imbocco’ l’ultimo tratto di strada: mancavano 9 km all’hotel ma l’ascesa dovette fermarsi. Era ormai mezzanotte quando 4 uomini del Soccorso alpino e della Guardia di Finanza decisero di procedere con gli sci con le pelli di foca: dopo 4 ore estenuanti, arrivarono all’hotel e salvarono i 2 superstiti che avevano lanciato l’allarme. Intorno alle 6.30, arrivarono gli elicotteri per portarli a valle e intanto iniziò la ricerca dei dispersi. La prima vittima venne estratta alle 9.30. Solo a mezzogiorno la colonna dei mezzi dei soccorsi arrivò a poche centinaia di metri dall’albergo e dopo 20 ore, gli uomini dei soccorsi, fatto l’ultimo tratto a piedi, raggiunsero il luogo del disastro.

Per una settimana i soccorsi e le ricerche andarono avanti senza sosta, tenendo l’Italia con il fiato sospeso. I giornalisti arrivarono a 9 giorni dal disastro e a ricerche concluse. Non c’era più nessuno dei 28 ospiti e dei 12 dipendenti da cercare: 29 erano morti, 11 sopravvissuti.