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Rieti, la famiglia di Arduino Angelucci dona le opere artistiche al comune

La sala vide nel 1909 il celebre intervento di Antonino Calcagnadoro e, dopo trent’anni, il suo maggiore e quotato allievo, Arduino Angelucci, fu chiamato a completare l’arredo pittorico con tre opere; a causa dello scoppio del secondo conflitto mondiale il pittore completò solo i due tondi laterali. Il grande riquadro centrale, che doveva prevedere scene di guerra legate alla Grande Guerra per esaltare l’eroismo dei giovani sabini, non fu più tradotto su tela ma restano i lucidi preparatori a carboncino anch’essi oggetto della donazione. Saranno successivamente esposti nella sala attigua alla consiliare con adeguato sistema espositivo vista la delicatezza del supporto contribuendo alla musealizzazione del piano nobile del Comune.

I due tondi dipinti a olio rappresentano il Ver Sacrum e la città Semper fidelis con chiari riferimenti alla storia antica e medioevale di Rieti. Saranno montati nel soffitto della Sala consiliare dopo un intervento conservativo come da autorizzazione della Soprintendenza. Nelle more, i dipinti saranno visibili presso la sala Calcagnadoro del Museo Civico, sezione storico-artistica, a cui si potrà accedere previo pagamento del biglietto