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Riapertura scuole, da Vicovaro il sindaco De Simone: “sarebbe saggio rinviare tutto a dopo le elezioni”

Vicovaro – “Pur consapevole di affrontare un argomento altamente divisivo e di esprimere una posizione, la mia, che potrebbe infastidire più di qualcuno, ho deciso di metterci la faccia. Come sempre.” Con queste parole inizia una nota social diramata dal sindaco di Vicovaro Fiorenzo De Simone che così prosegue:

In tanti anni di impegno pubblico non mi sono mai sottratto né potrei farlo ora su una vicenda così importante. Riaprire le scuole e convocare referendum ed elezioni quasi contemporaneamente è stato un errore. Un errore che rischia di complicare le cose per quelli che sono ancora alle prese, e siamo in tanti, con l’organizzazione di spazi e servizi nel rispetto di regole e raccomandazioni in continua evoluzione.

Nonostante l’enorme lavoro svolto in questi mesi, a tutti i livelli, per garantire un ritorno in classe di studenti, insegnanti ed operatori in sicurezza, ci sono questioni irrisolte che necessiterebbero di un’azione non condizionata da scadenze che hanno ormai solo il sapore della sfida.

Aprire il 14 per poi richiudere il 18 e riaprire dopo il 21 ed essere costretti a spendere altri soldi per risistemare le classi, riposizionare i banchi, ripulire e sanificare gli spazi, sarebbe incomprensibile e sottoporrebbe ad un ulteriore inutile stress l’intero sistema.

Per questo condivido le riflessioni di tantissimi sindaci e amministratori di grandi o piccoli comuni che proprio in queste ore, anche per il tramite delle associazioni degli enti locali, in particolare dell’ANCI, hanno deciso di chiedere alle autorità competenti un rinvio “tecnico” a dopo il voto.

Ascoltare l’opinione e le ragioni di sindaci, dirigenti scolastici, alcuni dei quali appena nominati, e di tante famiglie preoccupate, non sarebbe un segno di debolezza ma di grande forza e coraggio.

In tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, non vince il più forte ma il più saggio.

In caso contrario, niente dispetti o recriminazioni, ma tutti in campo per dare e fare del nostro meglio.”