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Processi denigratori a Carsoli; Imperiale: “Interessi privati o della gente?”

articolo bilancioCarsoli. Sul piano amministrativo locale le elezioni incombono, le liste dovranno essere presentate tra due mesi, su questo tema si registra una precisazione esaustiva di Daniele Imperiale, ex presidente del Consiglio che di seguito si riporta integralmente:

“All’obiettivo di vincere le elezioni prevale quello  di denigrare gli altri. Si parla di nomi, di gruppi, si eloquiano cattiverie, ma di progetti seri, di pianificazione del territorio poco o niente.  Alcuni si ergono a giudici e avviano processi politici denigratori. La mia “imputazione” dunque sarebbe quella  di “essere stato con tutti”, e di essere stato eletto Presidente del Consiglio “con rinuncia alla indennità di carica”. Intendo quindi chiarire alcuni aspetti:

1)La mia “carriera” inizia con la prima elezione nel 2003, quando l’allora Sindaco uscente e rieletto Luciano Lauri, mi propose di candidarmi, sostenendomi notevolmente ed  esaltando le mie capacità riscontrate in precedenza come responsabile dell’Ufficio Stampa del Comune e come presidente del Circolo di Forza Italia. E per questo lo ringrazio ora per allora per la sua fiducia che gli ho restituito durante l’intera legislatura. In quel periodo ho ricoperto il ruolo di Assessore alla Polizia Locale e al Personale  varando uno dei regolamenti che rivoluzionavano la vigilanza municipale, e mettendo in pratica una serie di accorgimenti (registro dei beni mobili, inventario delle strutture, controllo dei chilometri), che risultarono ovviamente non troppo graditi al sistema. Nel 2005, mi venne chiesto di “lasciare” la giunta per far rientrare un assessore precedentemente defenestrato. Pur essendo il “nono” e quindi determinante per il proseguimento della legislatura,  rassegnai  le dimissioni per gioco di squadra e quindi fui eletto presidente del Consiglio.  Mi dedicai alle procedure, all’amministrazione generale e all’organizzazione di cerimonie, iniziative estive, alla cultura e alla riscoperta delle antiche tradizioni, tra le quali la storica Inchinata ma tantissime altre iniziative come la costituzione dei gruppi di lavoro comunali ed altro. Ricordo inoltre che in quei frangenti consiglieri di minoranza eletti con la lista Mazzetti  collaboravano attivamente con la nostra maggioranza partecipando perfino alle riunioni ed ai preconsigli e votando a favore gli atti fondamentali.

2)Già al termine della legislatura, (anno 2008) l’allora consigliere di minoranza Mario Mazzetti  ebbe modo di apprezzare l’imparzialità della Presidenza  ed esaltando anch’egli le doti, le capacità e l’indispensabilità delle mie competenze amministrative mi propose di entrare in lista con lui. Rompendo gli schemi , perché la mia provenienza politica non era certo di sinistra. Nacque così  e vinse la lista “Carsoli Città Nuova”, una alleanza del PD con due oriundi di Forza Italia che vennero eletti entrambi e nominati assessori. A me (uno dei due)  venne proposta la delega al bilancio.  Rispettando il partito alleato, rinunciai a fare politica attiva nei partiti del centrodestra dedicandomi esclusivamente alla città e al territorio.   Non esitai a frequentare corsi ad Avezzano e L’Aquila a mie spese per meglio gestire la delega al bilancio, tanto che perfino l’allora consigliere di minoranza Domenico D’Antonio  esperto di finanza aveva ben poco da dire sul modus operandi.   Non ho mai percepito rimborsi per le missioni che ho svolto sempre a mio carico, ho utilizzato l’indennità di carica per finanziare il progetto Città al Centro (apertura sede, sale riunioni, feste con i ragazzi, ecc.ecc.) e per dare aiuti economici a quanti ne hanno avuto bisogno.  A prova di smentita.  Nell’ambito della  gestione finanziaria, il bilancio dell’ente venne portato in perfetto equilibrio e sempre con il patto di stabilità rispettato per tutti gli esercizi finanziari. Iniziai  da subito controllare le fatture, spesso troppo generiche, e siglando uno ad uno  tutti i mandati di pagamento per controllare costantemente la situazione. Oltre a tutto ciò, e a tantissime altre iniziative  ho sempre assicurato la massima e costante presenza  24 ore no stop. Poi pensai di fondare  nel 2011 il progetto (Città al centro)  che durante la stessa legislatura mi affiancò con vari gruppi di fasce sociali.  Anche questo a prova di smentita. Molti ragazzi  di Carsoli  e frazioni in quelle occasioni ebbero modo di vedere come funzionava un piano regolatore, o come fosse fatto un bilancio del Comune. Si organizzavano riunioni di approfondimento specifiche con gli allora coordinatori Michele Giuliani e Marco Bernardini.  Ritenni di dover coinvolgere le donne, quando ancora la legge non le rendeva di certo obbligatorie, con la costituzione del gruppo “Rosa” affidato a Chiara Cimei,  che si occupava dei problemi della scuola ed altre quotidianità. Riunioni su riunioni, approfondimenti sulla storia, sulla cultura e sulle tradizioni locali.   Le mie capacità vennero  apprezzate all’epoca, (2012)anche   da numerosi amministratori comunali ed ex amministratori, quando in seguito ad una verifica della Corte dei Conti e della Ragioneria Generale dello Stato, riuscii a ricostruire un complesso percorso burocratico  che “contestava” danni erariali presunti per le due  precedenti legislature.  Un mio personale lavoro ricognitivo di atti durato  sedici ore continuative,  consentì alla Corte dei Conti di “archiviare” il procedimento e agli altri colleghi ed ex colleghi di uscire “indenni” dalla verifica.  Questo perché ritenni di dover essere garantista e non egoista e fornii a TUTTI gli interessati le relative risultanze. Anche questo a prova di smentita.

3)Ma l’affermazione di Città al Centro, fu causa da una parte di un irrigidimento degli allora alleati, ( preoccupati di una mia costante ascesa), e dall’altra l’attivismo favorì ipotesi suggerite da altri amici e non certo autoreferenziali circa la possibilità di formare una lista alle elezioni del 2013. Costituimmo diversi gruppi che “mi proposero di candidarmi” con onore a Sindaco di Carsoli. Otto mesi prima rassegnai le dimissioni dalla carica di assessore. Contro ogni pressione, portai avanti  le idee degli stessi giovani in forza ad un cambiamento, lasciando anche  fuori  dalla lista amici di  passata esperienza amministrativa. Che ovviamente si irrigidirono. E’ stata una bella  esperienza, ma troppi fronti e forti poteri avevano deciso di farci perdere, riuscendovi.  Sono orgoglioso comunque di quella squadra e del risultato ottenuto, di poco inferiore a quello ottenuto dalla lista Carsoli in Comune  formata da tutti gli ex alleati Pd  uscenti dall’amministrazione allora in carica. Tutto era nato dalla base, dal popolo , dai giovani e non dai meccanismi dei partiti politici, ogni gruppo  da noi decise il proprio candidato.

4)) Il resto è storia attuale. Sono stato quindi eletto consigliere di minoranza “Gruppo di Città al Centro Carsoli,”  e come tale ho concluso anticipatamente per mano altrui la legislatura. Non sono mai “passato” alla maggioranza, abbiamo solo accettato l’elezione democratica  a presidente che il Consiglio nell’agosto scorso volle attribuire alla minoranza nella mia persona, sempre in virtù di un riconoscimento collaborativo,  e non notando alcuna forzatura in atto. Anzi.  Poi votai il bilancio nel maggio scorso per evitare allora la caduta dell’amministrazione ed il commissariamento per un anno,  cosciente che un “blocco” politico avrebbe fermato i  grandi ed importanti progetti su cui lavorava già  da tempo il sindaco Domenico D’Antonio anche lui aperto e disponibile al confronto e alla collaborazione. Sin dall’inizio, l’amministrazione mi aveva più volte chiamato per presentare eventi pubblici, forse per la mia dialettica e capacità di rappresentanza.  E come già spiegato decidemmo di “collaborare” per rompere gli schemi e per dare insieme un esempio di come si possa costruire  anche da fronti diversi.  Mi chiedo dunque quali siano i capi di imputazione di un processo  che i politici,  a cui sono poco comodo,  tentano di celebrare per  vie ed angoli a mio carico. Sfido durante tutto il  periodo in cui sono stato amministratore, di poter trovare una irregolarità, o una qualsiasi pressione, o atto  che io abbia compiuto in Comune per favorire interessi privati o atti illegittimi. Non ho mai nominato tecnici per i progetti, non ho mai nominato o fatto nominare avvocati per le costosissime cause, non ho mai perorato cause di interesse privato, mai nominato nessuno negli enti  sovraccomunali,  e negli organi comunali, nelle mense.  Non ho mai chiesto inserimenti di terreni nel piano regolatore, ne ho mai interferito nella attività gestionale dei responsabili dei servizi e mai seguito lottizzazioni.  A prova di ogni smentita.  Gli unici interessi  che ho perorato erano e sono  quelli della gente che ha avuto bisogno e che sempre  ha trovato in me   un punto di riferimento per ogni cosa, compresi gli “amici” politici per i quali mi sono sempre speso a tutto campo. I Comitati feste Patronali  che si sono susseguiti nel corso degli anni,  potranno testimoniare quanto impegno e quanta dedizione ho sempre garantito per tutti,  e a tutte le ore, così come per qualsiasi gruppo e/o cittadino che si sono rivolti a me. Hanno sempre trovato disponibilità, presenza e concretezza, prescindendo dalla posizione politica.   Non mi sono mai auto referenziato. Ne ho mai detto le tantissime cose fatte.  A prova di ogni smentita. Però chi viene politicamente processato, ha il diritto di difendersi. E questo potrebbe essere solo l’inizio.  Lo devo prima di tutto alla mia onestà intellettuale, poi alla mia famiglia,  e ai miei tantissimi amici e sostenitori.  Quanto al tempo…credo che non conti quanto ci si sta…ma come ci si sta al Comune, cosa si produce e cosa si è in grado di fare. Se poi vogliamo fare le pagelle e curriculum, facciamoli per tutti, poichè la storia ci aiuta a capire il presente e a  pianificare il futuro.  Sempre a prova di smentita.” (p.g.)