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Politica a Subiaco, il Sindaco: “contro di noi una brutta caduta di stile”

Subiaco  – Si infiamma il clima  politico amministrativo locale sublacense. In particolare molte polemiche si sono sollevate in seguito alla notizia diffusa sui social relativamente alla sussistenza di un procedimento penale a carico del sindaco in carica e  per la cui difesa la  giunta  comunale avrebbe dato un  incarico  specifico ad un legale del posto.  Fatto che ha suscitato un certo  clamore. E  su questo argomento è direttamente il primo   cittadino Francesco Pelliccia che spiega i  fatti in una nota:
“In merito a notizie apparse sul mio conto sul profilo social di una delle compagini candidate alle prossime elezioni amministrative, circa un procedimento penale a mio carico nelle funzioni di Sindaco pro-tempore, preciso quanto segue:
1. Il procedimento in questione è un procedimento risalente, avviato a seguito di un esposto denuncia nei miei confronti in cui mi si imputava un’omissione di vigilanza, in merito ad un abuso edilizio (tra l’altro mai accertato). Ora tralasciando il merito della questione (è noto che le competenze di vigilanza sono di natura gestionale e non certo di indirizzo politico) informo che sul tema il PM incaricato (accusa) ha proposto al Giudice richiesta di archiviazione. A seguito di opposizione da parte del denunciante si è svolta l’udienza camerale e si è in attesa delle determinazioni definitive del Giudice.
2. Chiarito il tema dirimente, mi pare evidente che coloro che hanno creato la notizia non notizia, con il consueto intento di gettare fumo negli occhi e alimentare il consueto clima di caccia alla streghe, dimostrano anche scarsa dimestichezza con i procedimenti amministrativi, nonostante si candidino ad amministrare un ente locale. Il Comune è dotato di un’assicurazione legale che interviene a supporto di tutti i dipendenti e gli amministratori, nel caso siano oggetto di procedimenti penali, rimborsando le spese legali nel caso vi sia archiviazione (non luogo a procedere) o assoluzione. Da qualche anno, al fine di poter perfezionare il procedimento, la compagnia assicurativa richiede, dopo aver validato le richieste avanzate, all’Ente Locale una delibera dell’organo esecutivo, per manifestare il gradimento del legale incaricato dal dipendente/amministratore in modo da attestare contestualmente, a tutela dell’ente, anche la congruità della parcella.
Le spese eventualmente riconosciute non saranno a carico dell’Ente ma della compagnia assicurativa.
Le deliberazioni c.d. “di gradimento” sono già state adottate per altri procedimenti. E’ sufficiente andare sull’albo pretorio e rendersene conto.
Chiaramente tutto ciò pare che sia sconosciuto a chi grida allo scandalo. Spero vivamente che questo “errore” sia voluto e non reale, perché sarebbe grave che chi si candida ad un ruolo di responsabilità così importante non abbia contezza di tali situazioni.
3. Ulteriore avviso, credo a questo punto importante: il Sindaco e gli organi di vertice dell’Amministrazione nel corso del mandato amministrativo sono bersaglio, in quanto rappresentanti dell’Ente, loro malgrado, di una serie, notevole di esposti, segnalazioni e denunce, a volte indirizzate genericamente nei confronti del Comune, a volte meramente strumentali. Tali segnalazioni si sostanziano, di frequente, nel doveroso avvio di un procedimento da parte degli organi deputati per il necessario accertamento dei fatti. Se ciascun Sindaco dovesse fare un elenco di tutti i procedimenti in cui incorre durante la carica non basterebbe un’enciclopedia.
Purtroppo questo è un vizio del sistema, di cui ultimamente si sta occupando anche il Parlamento a seguito di una proposta di legge promossa da ANCI.
Anche qui una nota a margine: se non si ha contezza dei rischi potenziali derivanti dall’assunzione di una carica pubblica così onerosa sarebbe meglio riflettere bene prima di avventurarsi in un ruolo che non è altro che un servizio pubblico complesso.
Per ultimo una considerazione mi sia consentita: cercare su questi temi il consenso è una caduta di stile.
Sapete: dietro i ruoli pubblici sono anche persone con le loro professionalità, e mi riferisco nel caso specifico soprattutto al Segretario Comunale (che non era neanche in servizio nel Comune di Subiaco all’epoca dei fatti!!) che non è opportuno mettere alla berlina senza ragione per meri motivi di consenso elettorale.
La politica- conclude –  della delegittimazione delle persone la cultura del sospetto, non ci fanno progredire.
Non sarebbe più utile e rispettoso far capire ai cittadini quali siano le idee e le visioni per la Città che si vogliono portare avanti?”