Policlinico Umberto I, impiantato il centesimo sensore wireless per lo scompenso cardiaco: un traguardo per la sanità italiana
ROMA – Un nuovo importante traguardo è stato raggiunto dalla Cardiologia del Policlinico Umberto I di Roma: è stato impiantato il centesimo sensore wireless CardioMEMS in Italia per il monitoraggio remoto dello scompenso cardiaco. Un risultato che conferma l’eccellenza dell’Unità Operativa Complessa Malattie Cardiovascolari, diretta dal Professor Carmine Dario Vizza, nel campo dell’innovazione tecnologica e della ricerca clinica.
Il sensore, grande appena 14 millimetri, viene inserito con una procedura mininvasiva nell’arteria polmonare attraverso una puntura della vena femorale. L’intervento dura circa 30-45 minuti, si effettua in anestesia locale e consente di attivare un sistema di monitoraggio quotidiano a distanza, direttamente dal domicilio del paziente.
Il dispositivo consente di rilevare costantemente la pressione polmonare, inviando in tempo reale i dati all’équipe medica. Questo permette interventi tempestivi e personalizzati in caso di peggioramento delle condizioni cliniche, riducendo la necessità di ospedalizzazioni e migliorando notevolmente la qualità di vita dei pazienti affetti da scompenso cardiaco.
Alla base del progetto c’è un team multidisciplinare dedicato allo scompenso cardiaco, con la supervisione dei Professori Roberto Badagliacca e Paolo Severino, che contribuiscono a una gestione avanzata, preventiva e sempre più vicina alle esigenze delle persone.
Il Policlinico Umberto I si conferma così all’avanguardia nell’adozione di tecnologie innovative in ambito sanitario pubblico, coniugando cura, prevenzione e umanità. “Il cuore del futuro batte qui”, recita lo slogan che accompagna questa pietra miliare nella lotta contro una delle principali cause di ricovero e mortalità in ambito cardiovascolare.