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Pnrr e transizione digitale: la situazione in Abruzzo

Insieme alla transizione ecologica, quella digitale è stata identificata dall’Unione europea come uno dei temi centrali sui quali investire per la ripresa nel post-pandemia. Ad essa è quindi dedicata una parte importante (il 27%) dei fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che mira a utilizzare le tecnologie per incoraggiare la crescita socio-economica e semplificare la vita delle persone. Le aree sulle quali ci si concentrerà per i progetti finanziati con i fondi europei sono la digitalizzazione nel settore della pubblica amministrazione e il potenziamento di infrastrutture digitali, incluse quelle per la connettività a banda ultralarga. 

Come procede la digitalizzazione in Abruzzo

Nei dieci anni tra il 2010 e il 2020 la percentuale di famiglie abruzzesi che hanno a disposizione l’accesso a internet da casa è cresciuta del 22,9%, arrivando al 77% del totale. Pur se incoraggiante, questo aumento è comunque inferiore rispetto alla media nazionale del +26,6%. La regione che ha visto un incremento maggiore è l’Emilia-Romagna con un +30,6% di connessioni internet domestiche.

Per quanto riguarda la presenza delle aziende in rete, tra le imprese italiane nei settori di industria e servizi con almeno 10 dipendenti il 73,1% ha un sito web. Qui l’Abruzzo si piazza leggermente al di sopra della media nazionale al 73,7%. Questa necessità delle aziende di essere presenti con una piattaforma in rete ha contribuito alla popolarità dei corsi di programmazione come Aulab Hackademy, che insegnano come creare un sito internet efficiente e funzionale formando i web developer che le imprese andranno poi ad assumere.

Se prendiamo in considerazione la pubblica amministrazione, completare una pratica completamente online e usufruire di servizi digitali è ancora in alcuni casi difficile per i cittadini. Nel 2018 meno della metà (48,3%) dei comuni italiani metteva a disposizione servizi completamente interattivi, mentre in Abruzzo ci si fermava al 28,6%, in terzultima posizione tra le regioni italiane.

 

Problemi con l’accesso alla connessione ultraveloce

 

Un fattore importante per far sì che la transizione digitale proceda in modo spedito e senza intoppi è la potenziale copertura della rete a banda ultralarga. Sotto questo aspetto l’Abruzzo non è in una situazione positiva: il valore relativo alle famiglie raggiunte dalla banda larga ultraveloce su rete fissa è inferiore di quasi 9 punti rispetto alla media nazionale. Per capire realmente questo dato è però necessario guardare nel dettaglio alle diverse province e alle differenze interne sul territorio regionale. Le famiglie raggiunte dalla banda ultralarga in provincia di Pescara sono infatti quasi il 50% del totale. A Teramo e provincia si scende al 29%, in provincia di Chieti al 22% e in quella dell’Aquila soltanto al 12%. Possiamo fare una distinzione ancora più significativa se confrontiamo i dati dei diversi comuni. Quelli che vedono una maggiore copertura potenziale della banda ultralarga sono per la maggior parte situati sulla costa, dove la percentuale supera spesso il 50%. La situazione è invece in generale più critica nei comuni interni, dove la connessione ultraveloce è generalmente meno disponibile. Questo è vero in particolare in provincia dell’Aquila, dove nel 96,3% dei comuni meno del 5% delle famiglie sono raggiunte dalla connessione ultraveloce. La ragione è da ricercare in buona parte nella conformazione orografica del territorio, che fa sì che le famiglie siano concentrate in pochi centri principali.

 

Il quadro attuale della situazione indica quindi margini di miglioramento ampi, sebbene siano già stati fatti alcuni passi avanti nella giusta direzione. Utilizzare al meglio i fondi del Pnrr sarà cruciale per permettere all’Abruzzo di procedere nella transizione digitale, cogliendo le tante opportunità che questa offre ai cittadini e alla società.