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Pietrucci su referendum: “quorum non raggiunto, ma le tematiche restano valide”

L’Aquila – “Ci ho messo la faccia, l’anima e il cuore e voglio rivendicare il risultato soprattutto per quei tantissimi giovani che sono andati a votare e per la tanta gente che personalmente ho mobilitato”. Lo scrive il consigliere regionale PD, Pierpaolo Pietrucci, commentando l’esito quasi certo del referendum, a scrutinio ancora in corso. “Sì proprio i giovani e le nuove generazioni hanno un livello di precarietà in Italia che non ha nessun altro in Europa – scrive Pietrucci – Perché c’è una crisi del lavoro, una crisi della precarietà che colpisce le nuove generazioni che non ha precedenti nel nostro paese. Le persone che lavorano hanno bisogni a cui non vengono in alcun modo date risposte. Aumentano le morti, lo sfruttamento e la precarietà sul lavoro e i salari restano da anni inchiodati”. “Questo grandissimo numero di persone che è andato a votare ha condiviso e sostenuto 4 dei 5 referendum. – sottolinea il Consigliere – Questo grande popolo che è venuto a votare merita grande rispetto e ascolto. In Italia alle politiche ha votato il 50% e la Meloni governa perché la destra è stata votata da 12 mln di persone. Alle elezioni Europee di un anno fa, ha votato il 40%. Alle Regionali nel Lazio e in Lombardia il 34 e il 38%. Nel nostro Oaese c’è una crisi di partecipazione democratica senza precedenti. Portare a votare 15 mln di persone (a cui va aggiunto il voto degli Italiani all’estero che sono tantissimi), cioè oltre il 30% degli aventi diritto, ma che è più della metà di quelli che votano generalmente in Italia, in un weekend estivo, con una grande difficoltà ad avere spazio pubblico sui media che hanno oscurato i referendum, a scuole chiuse, è un fatto politico di partecipazione straordinario che merita di essere meritoriamente esaltato e rivendicato con fierezza e orgoglio”. “L’obiettivo era raggiungere il quorum per cambiare le Leggi. Non lo abbiamo raggiunto – ammette Pietrucci – Però i dati dicono che sono più di 15 mln di persone che hanno votato e rappresentano un punto di partenza perché i temi di questo referendum restano sul tavolo in termini di riduzione della precarietà, in termini della sicurezza sul lavoro, di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori contro i licenziamenti. È necessario quindi proseguire, proprio per il grande consenso ricevuto, con impegno maggiore e mobilitazione attraverso tutti gli strumenti che offre la democrazia, per le strade, nelle piazze, nei bar e in tutte le sedi.  La strada tracciata da questo referendum è quella buona e noi la dobbiamo perseguire. Lo dobbiamo alle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare. Lo dobbiamo alle nuove generazioni a cui dobbiamo dare voce che a diversità di tanti di noi vivono disagio e spesso sono costretti a scappare dall’Italia”. “Il goffo tentativo dei qualunquisti basici leoni da tastiera di destra sui social (sembrano dei tifosi di calcio, ma la politica è una cosa seria e complessa che merita ben altro approccio) e le letture diverse che danno i rappresentanti della destra è il segno che non si è capito cosa sta accadendo nel nostro Paese. È indispensabile domani più di oggi rimettere al centro della politica il lavoro, le politiche pubbliche, e correggere le scelte sbagliate degli anni passati”, conclude Pierpaolo Pietrucci.