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Pietrasecca, D’Antonio replica sul muraglione: “la rabbia acceca e confonde il Sindaco”

Carsoli – In risposta alle precisazioni del Sindaco Velia Nazzarro nel merito della vicenda relativa ai finanziamenti concessi per il “muraglione” di Pietrasecca, riceviamo e pubblichiamo la seguente nota del consigliere Domenico D’Antonio:

“Dopo molte risposte evasive su diversi argomenti, alcune volte classificati come fake news, questa volta il Sindaco Nazzarro si è avventurato in un campo per Lei inesplorato, quello dei documenti amministrativi, cercando di farlo in modo furbesco ma maldestro e, come al solito, in modo incompleto e teso a confondere i cittadini oscurando alcuni documenti e, soprattutto, la cronologia degli stessi.

Su alcuni argomenti ha già risposto in modo chiaro ed esauriente l’assessore regionale Berardinetti chiarendo i diversi percorsi del finanziamento richiesto dal Comune e quello in somma urgenza seguito all’incontro del 13 agosto, sollecitato dai cittadini pietraseccani (ma facenti parte del Comune di Carsoli) e richiesto dal sottoscritto, attaccato alla propria terra ma senza feudo.

Andiamo per ordine:

Punto 1. Afferma il Sindaco: “Nessun Sindaco, e neanche D’Antonio, nel suo breve periodo di legislatura si era mosso affatto”.

O il Sindaco è bugiardo oppure non conosce gli atti.

Si allega la nota Prot. RA/27646/SQ2 del 02.02.2015 (conseguenza dell’incontro con i Sindaci richiesto dall’allora Presidente D’Alfonso con prot. RA/236018/SQ2 del 10 settembre 2014 ed arrivata quando, per la contentezza del Sindaco, ero stato sfiduciato) con cui venivano destinati alla realizzazione dell’intervento 346.672,00€, somme vanificate dall’amministrazione Nazzarro. All. 1 – Interpellanza

Che il Sindaco sia in malafede viene anche dimostrato proprio dal documento da Lei prodotto, il verbale di deliberazione della Giunta Comunale n. 21 del 15/02/2018 relativo all’approvazione del progetto definitivo di consolidamento; nella proposta di deliberazione si legge “Visto il progetto, redatto dall’ing. Serafino Di Mattia, già incaricato dal Comune di Carsoli a seguito di uno specifico finanziamento Regionale, e presentato dal medesimo professionista, ad integrazione, di quanto precedentemente presentato con riferimento alla medesima area di sedime”.

Quindi atti precedenti alla sua amministrazione ce n’erano eccome anche se è prassi della sua amministrazione cercare di camuffarli. Ancora una volta

O il Sindaco è bugiardo oppure non conosce gli atti

(o forse confida nel fatto che i consiglieri non li leggano o conservino).

 

Punto 2. “D’Antonio dice che mi sono mossa a marzo 2018 dietro sua richiesta”.

Ho affermato esattamente il contrario. Basta andare a rileggersi l’articolo in cui affermo che “non aveva inspiegabilmente provveduto ad inviare una lettera di richiesta di finanziamento nel marzo di quest’anno predisposta e suggerita dal sottoscritto”.

 

Punto 3. Cronologia degli ultimi  fatti e documenti:

 

Ad agosto 2017 il Sindaco dispone la chiusura della strada.

 

Il 4 gennaio 2018, considerando che nessun atto era stato posto in essere, invio una interpellanza al Sindaco in cui chiedo di inserire in bilancio la somma necessaria alla sistemazione del manufatto e di richiedere il finanziamento alla Regione All. 2 – Concessione finanziamento.

 

Quindi la richiesta di finanziamento del 16.02.2018 del Sindaco è successiva alla mia richiesta.

Anche qui il Sindaco ancora una volta viene smentito.

 

Svolgendo pienamente il mio ruolo di consigliere di minoranza, in data 09 marzo 2018 mi sono incontrato con l’allora assessore regionale ai lavori pubblici e difesa del suolo, Dr. Donato Di Matteo, per sollecitare la concessione del finanziamento ed ottenendo indicazioni su come avviare la relativa procedura in base alla legge 17/1974 (guarda caso la stessa utilizzata, come afferma Berardinetti,  per la concessione degli 80.000,00€).

Naturalmente, poiché tutte le richieste debbono essere avanzate dall’ente locale, ho provveduto, in piena correttezza e collaborazione, in data 10 marzo 2018 ad inviare una Pec diretta al Sindaco ed altri assessori in cui La informavo della possibilità di ottenere il finanziamento e richiedevo l’invio di una nuova richiesta, come concordato con l’assessore ed i responsabili del Genio civile.

Il Sindaco (come ho riferito nell’articolo precedente) a questa richiesta non ha voluto dare seguito infischiandosene degli interessi dei cittadini e della soluzione della problematica per il solo fatto che avrebbe dovuto ammettere ed accettare il mio interessamento. All. 3 PEC – richiesta finanziamento

Gli ultimi eventi li conoscete:

la mattina del 13 agosto abbiamo organizzato un incontro ed un sopralluogo con l’assessore regionale ai lavori pubblici e difesa del suolo, Lorenzo Berardinetti;

nel pomeriggio del 13 agosto è stato pubblicato il mio articolo “Il Muraglione sta per crollare”;

il 14 mattina, a seguito, dell’interessamento dell’assessore regionale, veniva effettuato il sopralluogo del dirigente del genio civile;

il giorno 14 il Sindaco inviava un sollecito al servizio di Genio Civile, come da documento da Lei presentato.

Chi è, quindi, che cerca di tentare furbescamente di accreditarsi meriti non propri e cerca di inserirsi nel lavoro altrui? E, soprattutto, cosa ha fatto il Sindaco dal momento della lettera del Dirigente del Genio civile, Ing. Misantoni, del 03 maggio 2018 che chiedeva “di valutare la possibilità di stanziare”, fino al sollecito pilotato del 14 agosto?

E’ una polemica della quale avrei volentieri fatto a meno soddisfatto esclusivamente della soluzione ad una problematica che rischiava di prolungarsi con grave danno e pregiudizio per i cittadini e per le casse comunali. Purtroppo, come dice un vecchio proverbio, la rabbia acceca e, di conseguenza, il Sindaco reagisce istintivamente ed avventatamente quando viene colpita nel suo egocentrismo.

In merito al fatto che il finanziamento è stato concesso per giustizia ed esigenza reale e non per favore politico (cosa che è avvenuta), sono perfettamente d’accordo con la Nazzarro alla quale, però, vorrei ricordare che esistono anche i doveri del Sindaco che non sono quelli, soprattutto in casi urgenti e pericolosi come questo, di limitarsi ad inviare lettere e solleciti ma (mi si perdoni il linguaggio che non mi appartiene) di alzare le terga dalla poltrona, uscire dal Palazzo ed andare presso gli enti ed i loro rappresentanti per informarsi e presentare progetti, sostenere e sollecitare le richieste, risolvere le problematiche ed allacciare relazioni e rapporti superando l’eventuale predisposizione per la misantropia.”