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Piana del Cavaliere, viaggio nella porta d’Abruzzo

EDITORIALE – Ognuno di noi è protagonista di un viaggio. Quello nella “Piana del Cavaliere” è un tassello che completa il mosaico dei lembi della terra d’Abruzzo da visitare, osservare ed apprezzare. Una realtà che apre di fatto la porta alla regione forte e gentile contigua con il Lazio. Facilmente raggiungibile sulla direttrice autostradale della A24 in uscita Carsoli-Oricola, il comprensorio zonale annovera in sequenza quattro distinte realtà municipali: Oricola, Rocca di Botte, Pereto e Carsoli.

Una conformazione geografica particolarmente interessante dovuta alla presenza di alture, nelle cui zone pedecollinari trova spazio una amplissima e vasta zona pianeggiante che caratterizza i luoghi a livello produttivo e commerciale.

C’è tanta storia in queste terre, tanto apprezzate anche in passato proprio per il collegamento viario di mezzo tra la capitale romana ed il litorale abruzzese. La Tiburtina Valeria, di fatto attraversa la Piana del Cavaliere e questo aspetto ha reso il comprensorio sempre come un punto di riferimento anche nelle epoche in cui non si era ancora  serviti dall’autostrada.

La stessa Piana, proprio per le sue caratteristiche era apprezzata da molti casati e famiglie nobiliari che in diverse epoche erano solite farvi visita per i piu’ disparati motivi. Come nel caso della famiglia Colonna, la quale aveva scelto per l’appunto la Piana come luogo di riferimento per battute di caccia in grande stile.

E proprio sull’origine della denominazione “Piana del Cavaliere” si aprono disparate ipotesi. Non vi è il riscontro in  documenti ufficiali, ma l’ipotesi piu’ concreta rispetto a ciò consiste proprio nel legame con la famiglia Colonna.

Nelle battute di caccia di cui facevano cenno in precedenza,    infatti, primeggiava un “Cavaliere” dei Colonna, che si occupava di guidare i convenuti, rigorosamente a cavallo.

 

Queste visite, in epoche storiche caratterizzate da una scarsa presenza di commercializzazione, erano particolarmente gradite, poichè per l’appunto il “Cavaliere”, portava al suo seguito tanta gente, che a sua volta apprezzava la zona e vi tornava. La mole di presenze generate quindi dall’attività dei Colonna, costituiva  motivo di soddisfazione per i commercianti del tempo. che beneficiavano dell’abbienza di questi ceti sociali i quali non lesinavano  affatto nelle loro spese per il soggiorno in zona.

Tanto piaceva “il Cavaliere”, che presto questa figura dal portamento austero ma nel contempo cordiale nei confronti delle popolazioni locali, che questo termine ebbe a caratterizzare per l’appunto la “Piana del Cavaliere”.

Si tratta di una ricostruzione legata ad ipotesi, le quali sono e restano pur sempre discutibili. Ma in fondo ci piace pensare ed immaginare questo “Cavaliere” come portatore di benessere economico e sociale.

La Piana vera e  propria  inizia nei pressi dell’attuale casello autostradale A24 Carsoli Oricola, ricade nel territorio comunale di Oricola e coincide con la frazione Civita.

Ma la differenza di confini, tra Carsoli e Oricola non è stata mai vista come una sorta di barriera. Ed in sostanza le quattro realtà comprensoriali sono identificate un pò come solidalmente per l’intero, ma nel contempo ciascuno per i propri diritti. Proprio come recitano spesso gli atti notarili nel significare la cosa comune ma distinta.

Non si rinuncia ad una propria e legittima identità, ma si è ben coscienti di quanto la Piana del Cavaliere sia a tutti gli effetti la “porta dell’Abruzzo”e di conseguenza un comune denominatore per tutti.

Alcuni potrebbero osservare che anche in altre aree geografiche si è in presenza del confine tra Lazio e Abruzzo,generando un dubbio, ogni area di confine potrebbe definirsi così,  ma di fatto questa zona rispetto ad altre egualmente degne di nota, presenta delle caratteristiche particolari sia per la presenza della Tiburtina e dal 1970 dell’asse viario autostradale di grande rilievo nei collegamenti tra le regioni Lazio e Abruzzo.

Appare peraltro indiscutibile quanto l’uscita autostradale che porta il nome di entrambi i comuni (Carsoli ed Oricola), abbia conferito a questi lembi di terra, un benessere annunciato già dai primi anni 60, e forse inimmaginabile nel difficile periodo post-bellico.

L’industrializzazione ebbe a consentire al territorio  di vantare industrie ed aziende di alto livello tecnologico e leader in ambito nazionale ed estero, e pur se la crisi di settore prepandemica abbia comunque visto un susseguirsi di chiusure generalizzate di stabilimenti, ad oggi quello che era uno dei quattro distretti industriali dell’Abruzzo, regge comunque ancora il confronto.

 

Il salto di qualità per la Piana del Cavaliere dunque arrivò negli anni settanta con l’arrivo dell’autostrada A24, all’epoca denominata S.A.R.A. (Società Autostrade Romane ed Abruzzesi). L’apertura ufficiale dello svincolo venne preceduta da lunghi tempi di lavori, ed il comprensorio zonale ebbe a beneficiare in termini economici della elevata mole di presenze in zona per lungo tempo quali figure professionali e maestranze impegnate nelle costruzioni dei ponti, viadotti e tratti viari.

A quel punto la localizzazione geografica divenne ottimale nei collegamenti con la capitale romana, ed inoltre la zona  essendo terra d’Abruzzo ebbe a beneficiare di importanti supporti finanziari da parte della Cassa per il mezzogiorno. Il connubio quindi fu ideale per favorirne una forte impronta industriale specificamente concentrata nella piana e concentrata nei comuni di Carsoli e di Oricola.

Ma anche l’aspetto turistico-ricettivo ebbe a beneficiare di tutto ciò, e l’interesse per la zona fu un crescendo di opportunità: nuove costruzioni edilizie, aree residenziali di sviluppo che riguardarono anche Rocca di  Botte e Pereto.

Attualmente la Piana del Cavaliere offre una sintesi ideale che coniuga molte opportunità in relazione al  patrimonio storico-culturale delle rispettive realtà locali, ma anche nel settore ricettivo che vanta luoghi di eccellenza in termini di offerta ad alti standard professionali.

Un potenziale altissimo, il quale se ben coordinato e valorizzato può dare risultati sorprendenti per una crescita sociale, culturale ed economica.

La Piana del Cavaliere, con Carsoli, Pereto, Rocca di Botte ed Oricola dunque,  si presenta come una area di riferimento anche per il settore commerciale e negli ultimi anni si è osservato un rapido miglioramento urbanistico anche grazie alla costruzione di nuovi plessi scolastici all’avanguardia, ma come per la rivalutazione dei centri dei comuni della piana stessa.

Nell’insieme dunque il territorio offre moltissimo in termini di beltà naturalistiche, e dietro ogni angolo dei suoi borghi c’è molta storia locale collegata ad epoche passate di grande rilievo.

La struttura geografica sembra essere frutto di una progettazione specifica, che vede i borghi storici situati tutti in alto come in fase di osservazione, mentre la parte pianeggiante, che è amplissima e snodo per le tre province.

Oricola fa da apripista ed era un punto strategico di osservazione, detenendo una posizione dominante verso Roma, con la localizzazione pedecollinare di Arsoli sulla Valle dell’Aniene e nel contempo verso Carsoli e l’Abruzzo.

Per molti anni, la zona dunque  attese opere di infrastrutturazione nella zona commerciale industriale, e che arrivarono dopo diversi anni. Oggi la viabilità si presenta scorrevole e la stessa zona si caratterizza come uno snodo importantissimo delle tre province.

Per poterla apprezzare la Piana bisogna conoscerla e certo con una visita veloce o occasionale non si colgono determinati aspetti di rilevante  interesse.

La vista panoramica sulla Piana del Cavaliere, apprezzabile da diversi punti di  altura anche dai viciniori comuni laziali confinanti, conferisce una sensazione di benessere generato dai  luoghi di pace e nel contempo di sviluppo. Lo sguardo dall’alto, in particolare,  con  le sorprendenti immagini a corredo, evidenzia la storia, le torri campanarie, i borghi, i muri in pietra che sembrano essere una cornice di protezione  verso stabilimenti industriali: una vastità affascinante che è in grado di generare benessere per la scelta di luoghi e per la ricchezza di beltà, talvolta anche poco conosciute. Un viaggio che sembra essere quasi senza tempo e che riesce a spaziare nella storia, nel presente e con uno sguardo verso il futuro.

Ed in questo lembo di terra di confine è custodita l’identità di tante generazioni che nel corso del tempo dei tempi hanno costituito una essenza territoriale intrisa di una sua unicità di caratterizzazioni.

Il viaggio ideale dunque inizia da Oricola, dove nel bellissimo castello è custodita la storia più autentica, proseguendo per Rocca di Botte, realtà che sembra in qualche modo emulare la Piana grazie ad una conformazione  geografica strutturata in una amplissima zona pianeggiante residenziale turistica, e nella conservazione forte della storia del borgo. Pereto, adagiato a corona con vista mozzafiato sulla piana quasi ad esserne protettore, e per arrivare poi alla realtà di Carsoli, luogo da sempre molto popolato e punto di riferimento zonale d’eccellenza per molte beltà tra cui la riserva naturale speciale delle Grotte di Pietrasecca.

Ma viaggiare nella Piana non è solo questo, ogni realtà che compone il quadro, è autore di una proprio patrimonio, e di realtà frazionali contigue e che rivestono un ruolo importantissimo nella vita zonale, come Civita di Oricola, e come i borghi frazionali del comune di Carsoli: Tufo, Villaromana, Montesabinese, Pietrasecca, Poggio Cinolfo e Colli di Monte Bove. Ognuna di queste realtà ha un suo patrimonio che conserva a livello identitario in maniera forte e pregnante.

Immaginando di interpretare la Piana del Cavaliere come un quadro pittorico, potremmo definirla con tratti marcati e certi, alternati da sfumature che sembrano voler accompagnare i colori a sfumare, per accompagnare il pensiero verso un viaggio che diventa del tutto personale con emozioni che solo chi riesce a cogliere le unicità dei luoghi , ne resta affascinato ed appagato.