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Pesca da riva e pesca dalla barca: le differenze da conoscere

La pesca sportiva è una disciplina che permette di vivere un’esperienza unica a contatto con la natura, offrendo l’opportunità di rilassarsi, divertirsi e mettersi alla prova.

Si tratta di una passione che può essere coltivata sia in acque interne che in mare, dove è possibile praticare la pesca dalla riva o la pesca dalla barca.

I diversi tipi di attrezzature per la pesca da riva e dalla barca

Le differenze tra pesca da riva e dalla barca si riscontrano in primo luogo sul fronte dell’attrezzatura, che deve essere scelta con cura per ogni specifico contesto.

Nel dettaglio, per la pesca da riva è possibile optare per una canna da pesca di lunghezza variabile dai 3 agli 8 metri, con un’azione in grado di gestire piombi fino a 250 grammi. Per quanto riguarda i mulinelli, si consiglia di utilizzare modelli potenti e resistenti alla salsedine.

Questi strumenti devono essere in grado di lanciare esche a distanze elevate, raggiungendo le zone di pesca più promettenti. È fondamentale scegliere canna e mulinello in base al tipo di pesca che si intende praticare e alle condizioni specifiche dello spot prescelto.

Per quanto riguarda, invece, la pesca dalla barca, le canne da pesca sono generalmente più corte, con lunghezze che variano tra i 2,10 e i 4 metri, per consentire una maggiore maneggevolezza a bordo.

La scelta della lunghezza dipende anche dal tipo di barca utilizzata e dalla quantità di spazio disponibile. La sensibilità della canna è un aspetto cruciale, poiché permette di percepire meglio le abboccate e di gestire con precisione le fasi di recupero.

In ogni caso, per scegliere le canne da pesca più indicate per la modalità che si intende praticare è possibile rivolgersi a portali e-commerce specializzati come pescaloccasione, dove è possibile trovare un’ampia gamma di prodotti di qualità a prezzi competitivi.

Pesca da riva e pesca dalla barca: quali tecniche utilizzare?

Le tecniche di pesca differiscono notevolmente tra la pesca da riva e quella dalla barca, adattandosi alle condizioni specifiche di ogni modalità.

Per la pesca da riva, le tecniche più utilizzate sono la pesca all’inglese, la pesca a fondo, la pesca bolognese, la pesca a mosca, il surfcasting, la pesca a spinning e la pesca a galleggiante.

Ognuna di queste richiede attrezzature e competenze specifiche, che possono essere acquisite con l’esperienza e la pratica sul campo. La scelta della tecnica dipende dalle condizioni ambientali, dalle specie ittiche presenti e dalle preferenze personali del pescatore.

Le tecniche di pesca dalla barca sono altrettanto variegate e includono la pesca al colpo, la pesca a fondo, la pesca verticale, la pesca a traina, la pesca a spinning, la pesca a bolentino e la pesca a galleggiante.

Ognuna di queste tecniche offre vantaggi specifici e può essere più o meno adatta in base alle condizioni del mare e alle specie ittiche che si desidera catturare.

Pesca da riva e pesca dalla barca: quali sono gli spot più indicati?

La scelta dello spot di pesca è un elemento fondamentale per il successo di una battuta, sia che si pratichi dalla riva che dalla barca.

Per la pesca da riva, gli spot più frequentati sono i porti e le scogliere, che offrono una varietà di specie ittiche e condizioni favorevoli per diverse tecniche di pesca. Altri luoghi popolari includono i laghi, i fiumi e le spiagge, ognuno con le proprie peculiarità e specie target.

Per la pesca dalla barca, invece, gli spot preferiti sono le secche e i relitti, che rappresentano habitat ideali per numerose specie ittiche di interesse sportivo. Le secche sono aree di fondale relativamente basso rispetto alle zone circostanti, spesso ricche di vita marina e perfette per tecniche come il bolentino o la traina.

I relitti, invece, offrono rifugi naturali per molte specie e sono particolarmente apprezzati dai pescatori esperti. Altri spot di interesse includono le scogliere sommerse e le zone di corrente, che attirano pesci di diverse taglie e specie.

Licenza di pesca: tutto quello che c’è da sapere

La normativa vigente stabilisce che per pescare nelle acque interne è necessario essere in possesso di una licenza di pesca sportiva, che autorizza l’attività su tutto il territorio nazionale, ad eccezione delle regioni in cui è richiesta una specifica licenza regionale.

L’unica eccezione è rappresentata dai residenti nella regione Marche, che possono pescare senza licenza nelle acque del proprio territorio.

La licenza ha una validità di 10 anni ed è legata al pagamento dell’imposta di bollo e della tassa di concessione regionale, che devono essere versate sul conto corrente della Regione di residenza.

Al contrario, per la pesca sportiva in mare, sia da riva che dalla barca, non è richiesta alcuna licenza specifica. Tuttavia, è obbligatorio registrarsi presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali attraverso il sito web o recandosi presso le sedi competenti. Anche in questo caso la registrazione ha una validità di 10 anni.

In entrambi i casi è fondamentale rispettare le normative vigenti in termini di specie protette, periodi di fermo biologico e limiti di cattura, per contribuire alla conservazione delle risorse ittiche e alla sostenibilità della pesca sportiva.

La pesca sportiva, sia praticata da riva che dalla barca, richiede passione, dedizione e rispetto per l’ambiente. Con la giusta preparazione e un’attenta scelta dell’attrezzatura e degli spot di pesca, è possibile vivere esperienze indimenticabili e catturare prede di tutto rispetto.