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Pendolari bloccati sul treno per ore, linea ferroviaria Roma-Pescara in tilt fino a sera

albero-trenoCarsoli. Lunedì nero per i pendolari marsicani che ieri hanno vissuto un’ intera giornata da incubo sulla linea più disastrata e abbandonata d’Italia, quella che da Pescara raggiunge Roma e che ogni giorno fa registrare numerosi ritardi e soppressioni dovute ai più improbabili degli inconvenienti, dalla vacca sui binari, passando per i furti di rame nella linea, fino agli alberi che si abbattono sui treni, costringendo centinaia di persone ad estenuanti ore di attesa prima del ripristino della linea o dell’arrivo degli autobus sostitutivi necessari per continuare la corsa dal Tirreno all’Adriatico nel tentativo di tornare a casa dopo una lunga giornata di lavoro. Ieri l’agonia di centinaia di persone è iniziata verso l’ora di pranzo quando si è fermata a Tivoli la corsa del treno delle 12,30, partito da Roma Tiburtina e diretto ad Avezzano, per colpa dell’ennesimo albero caduto lungo la linea probabilmente per via delle bombe d’acqua che in questi giorni il cielo sgancia senza pietà per gli uomini. Un’ora di attesa e il segnale verde si è acceso per far ripartire il treno che subito dopo è stato colpito da un’altro albero caduto sul pantografo, bloccando di nuovo il treno. Da quel momento in poi una lunga serie di ritardi fino a tarda sera quando il treno delle 18,35 in partenza dalla stazione Tiburtina ha raggiunto Tagliacozzo intorno alle 22.00 dopo una marcia a singhiozzo. I pendolari denunciano la scarsa manutenzione, il menefreghismo e l’assurdo disinteressamento sia daparte delle istituzioni locali sia da parte di Trenitalia che sembra aver abbandonato la linea al suo destino di morte certa e che riesce soltanto ad affidare ad un comunicato la spiegazione di quanto accaduto precisando che: “nel mese scorso Rete Ferroviaria Italiana ha recapitato una lettera ai Comuni italiani interessati, con l’invito ad avvisare la cittadinanza che la legge vieta di piantare alberi, siepi o edificare recinzioni vicino ai binari e che i terreni adiacenti la ferrovia, destinati a bosco, devono rispettare la distanza di 50 metri dalle rotaie”. Sempre nella nota di Trenitalia si legge che: “pioggia o neve particolarmente intensa, specie in inverno, può compromettere la regolarità del servizio ferroviario proprio a causa della caduta di vegetazione non oggetto di idonea azione manutentiva, dalle proprietà private confinanti con la sede ferroviaria”. E’ colpa dei cittadini dunque che piantano alberi in modo incontrollato! Ancora una volta il danno e la beffa!
Gianluca Rubeo