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Oricola celebra Curzio Nitoglia; il primo imprenditore della Piana del Cavaliere

targa nitogliaOricola – Una cerimonia di commemorazione intensa, particolarmente sentita e significativa si è svolta in nella assolata cornice di Oricola. L’amministrazione Comunale infatti con la collaborazione dell’Associazione Lumen, ha voluto celebrare la figura di Curzio Nitoglia, il primo imprenditore della Piana del Cavaliere che fondo’ la cosiddetta “Fornace Nitoglia”, situata in Civita di Oricola (un tempo Oricola Scalo). E così autorità civili, cittadini e gli eredi e discendenti dell’imprenditore si sono ritrovati tutti insieme per scoprire una targa espressamente dedicata e posizionata sulla facciata esterna in pietra della casa natale, situata proprio in adiacenza alla suggestiva sede municipale. Il Sindaco Antonio Paraninfi, ha tracciato il profilo di Curzio Nitoglia ricordando anche sua moglie Pierina ed i quattro figli, due dei quali seguirono la fornace in maniera piu’ assidua Simone (presenti i tre figli Stefano, don Curzio e Antonello)  e Fulvio (presente il figlio Corrado).   Curzio Nitoglia è stato definito dal Sindaco Paraninfi un pioniere che ha creduto in cio’ che faceva. Una azienda solida già dai primi del 900 che ha saputo cogliere l’innovazione nel settore della produzione di laterizi, travetti per solai ed altri prodotti. “L’amministrazione Comunale – ha spiegato Paraninfi – ha deciso di ricordare un altro di quei personaggi che hanno fatto la storia di Oricola, la sua fornace di laterizi ha rappresentato per diversi anni insieme all’agricoltura e all’allevamento l’unica fonte di sostentamento economico per molti oricolani e tante persone di tutto il circondario. In quel periodo complicato, era difficilissimo intraprendere e ciò nonostante sor Curzio riuscì nel suo intento superando molti ostacoli. Per oltre settant’anni tra ristrutturazioni e cambi di gestione la fornace Nitoglia ha caratterizzato l’economia della Piana”.DSCN0547 Il Sindaco poi ha ringraziato tutti per la collaborazione, citando l’associazione Lumen presieduta da don Fulvio Amici che ha realizzato anche una pubblicazione con la storia dell’imprenditore e documentazione fotografica interessantissima che è stato poi divulgato nel corso dell’evento. La parte tecnica è stata curata per la proiezione delle slide dal prof. Angelo Bernardini, ma uno spaccato di grande interesse è stato magistralmente esposto dall’Arch. Adele Cortellessa la quale già nel 2001 ai tempi della sua laurea ebbe a discutere la tesi comprendendo specificamente uno studio sulla Fornace stessa. La professionista ha spiegato con documentazione visiva tutto il ciclo produttivo dell’epoca, la tipologia degli edifici, e tutto il ciclo rigorosamente manuale della produzione dei laterizi e dei travetti. Il nuovo forno a ciclo continuo venne adottato nel 1927 e fu una grande innovazione, rimase ininterrottamente attivo per cinque anni di seguito, interrotto poi da fasi di manutenzione. I ricordi che sono stati tracciati da operai presenti sono quelli di epoche di cui non si può avere altro che tanta nostalgia. Nitoglia infatti aveva saputo affascinare tutte le maestranze, che si sentivano parte integrante della fornace lavorandoci con grande senso di responsabilità ed interesse fattivo. Non mancavano i momenti ludici, le conviviali ed episodi anche molto divertenti che sono stati rappresentati nel corso della cerimonia poi conclusasi nell’aula consiliare del Comune di Oricola. Stefano Nitoglia, figlio del compianto Simone e di Donna Vittoria De Angelis, ha ringraziato a nome dell’intera famiglia tutti i presenti con particolare riferimento all’amministrazione Comunale di Oricola. La benedizione della targa è stata invece impartita dal nipote dell’imprenditore don Curzio Nitoglia. Una testimonianza molto interessante è  stata resa anche da Fernando Marzolini sindaco di Rocca di Botte che ha toccato anche con commozione alcune fasi storiche della zona  e personali rispetto all’attività della Fornace e della medesima famiglia. Alla cerimonia hanno partecipato tutti i nipoti di Curzio Nitoglia figli di quattro fratelli.