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Operazione interforze al Quarticciolo: arresti, sequestri e verifiche a tappeto

ROMA – Un nuovo atto del presidio interforze messo in campo con ordinanza del Questore di Roma è andato in scena al Quarticciolo.

L’ulteriore blitz, condiviso strategicamente in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica con i vertici delle varie Forze di polizia, ha visto coniugarsi lo sforzo sinergico di agenti della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Locale di Roma Capitale.

Sono tre le persone arrestate dalle pattuglie delle volanti. Il primo a finire in manette è stato un trentenne di origini nordafricane, rintracciato in compagnia di tre connazionali all’ingresso del parco pubblico di Via Castore Durante.

Sottoposto a compiuti approfondimenti, è risultato gravato da un ordine di carcerazione per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Erano invece rapinatori seriali il ventisettenne egiziano ed il trentottenne romano individuati dagli agenti a bordo di una Gold in via Giovanni Battista Valente. I due, fin da subito mostratisi restii ai controlli di polizia, sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria all’esito di quanto emerso dagli approfondimenti esperiti tramite le banche dati e dei riconoscimenti fotografici da parte delle vittime di due precedenti rapine, l’ultima delle quali risalente ad appena quattro giorni fa, di cui i complici si sarebbero resi responsabili. Muovendosi a bordo della stessa auto, in entrambi gli episodi, avrebbero affiancato i conducenti dei veicoli intimandogli di consegnare loro danaro o beni preziosi.

Altri quattro pusher, ancora, sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Roma Casilina.

Tra questi, un cittadino italiano di 28 anni ed un tunisino di 18 anni, entrambi con precedenti, sorpresi a occultare sostanze stupefacenti in un nascondiglio ricavato nel terreno. A seguito della perquisizione personale e dall’ispezione del nascondiglio, i Carabinieri hanno rinvenuto 9 dosi di crack, dal peso complessivo di quasi 5 g. Stessa sorte, poco dopo, per un egiziano ed un marocchino, sorpresi dai militari mentre occultavano in un nascondiglio 44 dosi di crack dal peso complessivo di quasi 30 g e una dose di cocaina.

È scattata, invece, la denuncia per evasione per un ventiduenne colombiano, ristretto agli arresti domiciliari, intercettato dai Carabinieri fuori dalla sua abitazione senza alcun tipo di autorizzazione.

Nel corso delle operazioni è stata rivenuta anche una moto compendio di furto, poi sottoposta al vincolo del sequestro dai militari della Guardia di Finanza.

L’ identificazione delle persone intercettate lungo le strade ed i meandri del quartiere ha consentito di identificare complessivamente oltre 200 persone, 110 delle quali a bordo dei rispettivi veicoli. Quattro di queste, di origini extra-comunitarie e prive di documento d’identità, sono state accompagnate presso l’Ufficio immigrazione della Questura per gli approfondimenti necessari in merito alla loro posizione sul territorio nazionale. Due di questi sono stati associati ai CPT di Ponte Galeria e Bari.

Le operazioni sono state orientate anche sul fronte amministrativo: sono 5 le attività commerciali ispezionate dagli agenti della Divisione Polizia Amministrativa della Questura, che, al termine degli approfondimenti di rispettiva competenza, hanno elevato sanzioni per 10.000 euro nei confronti dei rispettivi gestori. Tra le irregolarità riscontrate spiccano la somministrazione abusiva di bevande alcoliche, l’allestimento di dispositivi di videosorveglianza non autorizzati, l’assunzione di lavoratori “in nero” e la mancata esposizione delle informazioni necessarie sui prodotti in vendita.

Il presidio interforze messo in campo è parte di un mosaico strategico condiviso in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, tessuto su misura per l’anello periferico urbano, nell’obiettivo imprescindibile di restituire fiducia ai cittadini attraverso un’operazione di ripristino della legalità che passi attraverso un controllo capillare, ramificato e continuativo delle aree più sensibili a fronte della persistenza di fenomeni di criminalità diffusa.