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Nuova scuola a Riofreddo, Castrovillari: “pochi alunni, manca lungimiranza e programmazione”

RIOFREDDO – Dal sig. Italo Castrovillari per il tramite posta elettronica riceviamo la seguente lettera aperta:

” L’apertura della scuola di Riofreddo  viene  autorizzata nonostante un esiguo numero di alunni, in un contesto economico generale di crisi, con tagli in tutti i settori sociali.
Nella vicenda della costruzione della nuova scuola Costanza Garibaldi, non c’è  lungimiranza ne programmazione, ne efficacia amministrativa, tantomeno la ricerca prioritaria del benessere psicologico  dei ragazzi, ma solo un impiego improprio di denaro, secondo una prassi ispirata a quella che ha generato il gigantesco debito pubblico nazionale, attenta a soddisfare interessi particolari a discapito di una visione di prospettiva..

Nel caso specifico, sono state sottratte risorse alla messa in sicurezza di edifici situati in comuni con una popolazione scolastica assai più consistente e, una volta deciso l’importante intervento a Riofreddo, la politica non ha avuto l’ardire di stabilire con nettezza che l’edificio di Riofreddo dovesse diventare il plesso di riferimento per l’unione dei comuni MedAniene.

Il contributo,  di quasi 2 milioni di euro viene chiesto, dopo che l’ufficio tecnico aveva calcolato che ne sarebbero bastati circa 800 mila , con la premessa che il plesso è frequentato da 109 alunni e che i paesi vicini hanno recentemente chiuso le loro scuole.

il decreto del 10 agosto 2019, che approva il piano della regione a guida Zingaretti, stanzia circa 1/3 dell’intero fondo previsto per tutto  il Lazio, specificamente per l’adeguamento sismico ed impiantistico. Il termine dei lavori è fissato improrogabilmente entro due anni. Il sindaco Palma sarà poi scaltro a non far bloccare tutto con l’ascesa al potere del centro destra.

L’allestimento del campo scuola provvisorio, richiede la spesa di  ben oltre 200 mila euro: alcuni monoblocchi sono in noleggio a canone annuale. La differenza dagli 80 mila euro finanziati dalla regione, viene ricavata da fondi derivanti da risparmi realizzati dalla passata amministrazione. Agli importi va aggiunto l’opera di “sponsorizzazione” realizzata dalla So.Ge.Ma.: La convenzione  che permette lo sfruttamento delle cave, stabilisce, a beneficio del comune di Riofreddo, oltre a un canone per metro cubo scavato,  due opere pubbliche scelte dall’amministrazione comunale.

Lo studio di fattibilità, cosi come il progetto definitivo, vengono approvati dalla giunta comunale, in due diverse sedute, entrambe con il solo voto del Sindaco e del Vicesindaco ( l’assessore risulta sempre assente  – il consiglio comunale non verrà mai coinvolto).
Pur essendo un opera pubblica di portata epocale per Riofreddo, che in circostanze normali sarebbe stata esibita con  gran vanto, gli elaborati non vengono pubblicati e i lavori previsti non sono illustrati alla popolazione.

Le società che partecipano alla gara per la progettazione esecutiva, presentano offerte sulla base dell’indicazione contenuta nell’oggetto del finanziamento, ovvero per la ristrutturazione, l’impiantistica e antincendio ma, con la determina 168 del 7 settembre 2020, il responsabile dell’area tecnica, Ing. Matteo Mari, si prende la responsabilità di approvare l’elaborato presentato dallo studio associato di Frosinone che ha vinto la gara, che prevede, però, la demolizione dell’edificio e la ricostruzione di sana pianta. Con lo stesso atto, l’ufficio tecnico predispone l’avviso per la manifestazione di interesse per l’appalto dei lavori, tutto senza che sia citato alcun atto di un organo politico: consiglio o giunta comunale.

Nell’elenco dei pareri da richiedere, indicato dalla determina, manca quello idrogeologico, seppure la zona a monte sia vicina con  il tratto del fosso del Grillo e del fosso delle Serre per cui l’amministrazione sta predisponendo  importanti opere di mitigazione del rischio idrogeologico.

Il nuovo edificio viene edificato su una superficie sensibilmente maggiore della precedente. Vengono ottenuti finanziamenti anche per una palestra e per sistemazione  dell’ area esterna, senza la pubblicazione di alcun atto di sistemazione urbanistica ma con lievitazione dei costi e sempre senza alcuna attività illustrativa.

La ditta aggiudicatrice  dei lavori inizia senza pretendere alcuna somma anticipata, come invece  previsto dalla normativa sugli appalti. I pagamenti avvengono  con notevole ritardo  e per acconti successivi. Gli atti pubblicati in merito risultano  confusi .
I lavori fermi per oltre un anno, si sbloccano in coincidenza con il pagamento di due stati di avanzamento straordinari, segnando un esorbitante incremento dei costi: rispettivamente del 67% primo SAL  e del 97% secondo SAL.  I finanziamenti aggiuntivi  provengono per il 90% dal ministero per compensare l’adeguamento dei prezzi dovuti alle note vicende internazionali degli ultimi anni.

Da questo momento, con un Baget decisamente assottigliato, la ditta Cipriani di Castel Madama, procede con subappalti: la chiusura della parte edile dell’opera va a un’ impresa di Rocca Santo Stefano a cui viene affidata anche la costruzione del tetto con un lotto di circa 36 mila euro, la stessa ditta riceverà poi diversi affidamenti diretti come per il ponticello di via delle Fontanelle e l’Arco di S Caterina e altri; la parte impiantistica, invece, viene appaltata a una cooperativa con sede a Roma per 100 mila euro.

Emblematica la delibera approvata di recente dalla giunta, con l’assenza del sindaco,  che approva la destinazione dell’intero fondo per le spese impreviste all’istallazione di una pompa di calore in luogo della caldaia a gas prevista dal progetto iniziale.
La normativa cosiddetta ” Case green”, del 8 omaggio 2024, peraltro  annunciata da anni, è comunque antecedente alla ripresa dei lavori dopo la lunga interruzione. Ciò vuol dire che  diverse decine di migliaia di euro potevano essere risparmiati. Le pompe di calore, inoltre, risultano molto energivore e solitamente sono abbinate a un consistente impianto fotovoltaico ma questo non è stato istallato.

L’ultimissima determina del 16 Agosto, che impegna altri 4 mila euro per la pratica di SCIA antincendio, giunge a conclusione di un lavoro finanziato all’origine, oltre che per l’adeguamento sismico, proprio per la messa in sicurezza impiantistica e antincendio.”