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Nuova Pac 2021-2027: come sarà? Cosa prevedono gli accordi e quale potrebbe essere il futuro della nuova Politica agricola comune

I listini azionari hanno reagito con una performance straordinaria alla notizia dei risultati preliminari del vaccino Pfizer. In un mondo dove la pandemia imperversa, le aziende digitali dominano. Le imprese tradizionali soffrono: per la recessione, per la crisi immobiliare, per il calo del prezzo del petrolio, per i tassi bassi che rosicano la redditività di banche e istituzioni finanziarie. Per quanto riguarda gli investitori, se sono stati con i mercati sulle montagne russe emozionali di queste due settimane, il suggerimento è di mantenere il sangue freddo.

In questa ventata di novità si inserisce il compromesso sulla riforma della Politica agricola comune post 2020 che regola la gestione di circa 400 miliardi di sussidi europei al settore, raggiunto la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri Ue è stato seguito dal voto favorevole dell’Europarlamento alle risoluzioni sulla nuova Pac. In plenaria gli eurodeputati si sono espressi su tutti e tre i regolamenti che compongono la riforma della Politica agricola comune: il regolamento sui Piani strategici nazionali della PAC è stato approvato con 425 voti favorevoli, 212 voti contrari e 51 astensioni; il regolamento sull’organizzazione comune dei mercati (OCM) è stato approvato con 463 voti favorevoli, 133 voti contrari e 92 astensioni; il regolamento orizzontale sul finanziamento, la gestione e il monitoraggio della PAC è stato approvato con 434 voti favorevoli, 185 voti contrari e 69 astensioni.

La posizione del Parlamento UE insiste sui temi della flessibilità, della sostenibilità ambientale e della capacità di rispondere alle crisi e sarà portata avanti nei dialoghi con la Commissione europea e con i ministri dell’Unione, che la scorsa settimana, dopo due anni e mezzo di negoziati condotti da cinque diverse presidenze, hanno raggiunto un’intesa sulla nuova PAC.

L’attuale normativa della politica agricola comune sarà, dunque, sostituita da un nuovo quadro. I ritardi nei negoziati per la nuova PAC significano però che è necessario un periodo di transizione per evitare che gli agricoltori perdano i loro guadagni e per assicurare la produzione agricola UE nel mentre.

Il Parlamento europeo vuole che la legislazione dia agli agricoltori continuità finanziaria oltre a stabilità e sicurezza, soprattutto in un momento in cui la pandemia di COVID-19 ha avuto un forte impatto sul settore agroalimentare. Gli europarlamentari hanno trovato recentemente un accordo sulla posizione da tenere nei negoziati per la riforma della PAC per il periodo 2023-2027, che include il sostegno a giovani agricoltori e a piccole imprese agricole, anche durante le crisi, oltre alla promozione di pratiche rispettose del clima. Il Parlamento vuole inoltre distribuire 8 miliardi di euro degli aiuti UE per il rilancio ad agricoltori, produttori alimentari e comunità rurali per finanziare una ripresa resiliente, sostenibile e digitali per i prossimi due anni.

Gli agricoltori devono rispettare una serie di norme di base per ottenere il sostegno dell’UE al reddito. L’interazione tra il rispetto delle norme e il sostegno fornito agli agricoltori prende il nome di condizionalità. Attraverso la condizionalità gli agricoltori sono incoraggiati a rispettare i livelli elevati previsti dall’Unione europea per quanto riguarda la salute e il benessere dei cittadini, delle piante e degli animali. La condizionalità svolge un ruolo importante nel rendere più sostenibile l’agricoltura europea. Una misura chiesta dai sindacati a tutela dei diritti dei lavoratori, con sanzioni amministrative per gli imprenditori, in linea anche con la battaglia italiana contro il caporalato.

I regolamenti sono passati al vaglio dell’europarlamento con alcune difficoltà, tra un’intensa settimana di votazioni che ha visto ben 1.350 emendamenti, a dimostrazione del fatto che il Parlamento europeo è molto diviso sui princìpi di sostenibilità ambientale che avrebbero dovuto caratterizzare la riforma della Pac, ma che invece non sono arrivati fino in fondo. Infatti, mentre secondo i tre principali gruppi di maggioranza dell’europarlamento (Partito popolare europeo, Socialisti & Democratici, Renew Europe) la nuova Pac 2021-2027 sarebbe pensata per essere allineata al Green Deal e all’accordo di Parigi sul clima sottoscritto nel 2015, di tutt’altro avviso è il gruppo parlamentare dei Verdi, secondo cui i tre gruppi più grandi dell’emiciclo non hanno posto l’attenzione necessaria al ruolo del settore agricolo sui cambiamenti climatici e l’ambiente. I Verdi hanno spinto fino all’ultimo per modificare la proposta e includere nel pacchetto anche la “Strategia sulla biodiversità” e quella “Farm to Fork”, sottolineando la connessione tra settore agricolo e impegni per la sostenibilità, ma non sono riusciti nell’intento.