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Nel ricordo di Gianluca Catenaro, a Sora le celebrazioni per il 27° anniversario della morte

Sora – L’appuntamento è per domenica 21 novembre 2021 quando sarà celebrato il triste anniversario della scomparsa del Caporal Maggiore Gianluca Catenaro, Croce d’oro e vittima del dovere . Originario di Pescosolido, il brillante ragazzo fu vittima di un incidente a Nuncia in Spagna mentre era in servizio come paracadutista dell’Esercito Italiano.

Era giovanissimo, ad appena venti anni quando la sua giovane vita venne bruscamente interrotta. E saranno in molti a ricordarlo in questa occasione. Ritrovo a Pescosolido, alle ore 10.00  luogo di origine di Gianluca presso la cappella gentilizia eretta in suo onore dalla famiglia, e dopo una commemorazione ci si recherà a Sora presso la Cattedrale di Santa Maria Assunta ove sarà celebrata alle ore 11 la Santa Messa in suffragio.

Alla memoria del C.M. venne anche conferita una medaglia al valore civile dall’allora presidente della Repubblica on .Oscar Luigi Scàlfaro

Data del conferimento: 21/01/1999

motivazione:

“Graduato Paracadutista in ferma volontaria in possesso di elevatissime morali e professionali coniugate con altissimo senso del dovere, forte motivazione e sincero spirito di servizio, nel corso di una importantissima ed impegnativa attività addestrativa internazionale in spagna, – in un contesto operativo caratterizzato da forte realismo – , riceveva, per le peculiari qualità di cui era in possesso, il compito delicatissimo di guidare e fornire sicurezza alla propria unità in movimento in area operativa sconosciuta in paese straniero ed in presenza di altre unità del partito contrapposto”. Mentre con perizia ed intelligenza svolgeva attività di esplorazione anticipando l’autocolonna a tutti gli incroci e svolgendo attenta osservazione nel passaggio di punti tatticamente “pericolosi, in un rettilineo, sempre in testa all’autocolonna a bordo del proprio motociclo, si volgeva più volte indietro per controllare l’andatura dei mezzi della propria unità anche quanto la stessa stava per incrociare un grosso veicolo. In tale particolare frangente metteva a repentaglio la propria incolumità e perdeva tragicamente la vita nell’adempimento del dovere e del compito assegnatogli. Si immolava cosi generosamente per far fronte ad una situazione di potenziale pericolo per i commilitoni che lo seguivano. Chiarissimo esempio di grandissimo altruismo, di totale dedizione alle istituzioni e di sincero spirito di servizio che onora la specialità e l’Esercito Italiano”. Agro Murcia (Spagna), 22 novembre 1994.

Alla cerimonia sarà presente l’Anpdi di Avezzano con in testa il Presidente Gianni Di Giambattista, associazioni combattentistiche e d’arma, autorevoli rappresentanti le istituzioni civili, militari di ogni ordine e grado.

foto di repertorio

Maddalena e Vincenzo, due splendide persone, che in tutti questi anni, in una forma seppure diversa hanno voluto tenere in vita il loro amato figlio troppo presto strappato al loro affetto. E a distanza di 27 anni, dall’altra dimensione Gianluca Catenaro è ancora presente tra quanti l’ebbero caro, ed anche a quanti non avendolo conosciuto in vita ne abbiano apprezzato le qualità umane, morali e militari mentre è passato all’altra dimensione. 

La storia di Gianluca è stata raccontata con il libro “Dall’altra parte” che ho avuto l’onore di scrivere e che ancora oggi nel ricordare ogni momento dei racconti di vita di Gianluca condivisi con i suoi genitori, mi suscita una forte emozione.  L’aver raccontato la vita terrena ed immaginato quella dall’altra parte di Gianluca è stato un modo per interpretarlo, e che mi ha comunque generato una speciale connessione con un ragazzo che anche se non è presente nel fisico, riesce ad esserlo in un contesto spirituale in un piano diverso, quello in cui si trovano tutte le persone transitate in questo luogo eterno. 

Gianluca Catenaro sicuramente riposa in pace, il suo messaggio, la sua seppure breve esistenza hanno trasmesso molto e continueranno ancora a farlo per lungo tempo. 

A Maddalena e Vincenzo, Giovanna e Graziano ed i familiari tutti il mio personale ed affettuoso abbraccio. 

Daniele Imperiale 

La copertina del libro