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Nel Lazio torna il “parto in casa”, firmato da Zingaretti il decreto per le nascite fuori ospedale

parto-in-casaRedazione – Importanti novità sul tema delle nascite nella regione Lazio, affrontato più volte con l’obiettivo snellimento negli ospedali. “Un quadro di regole per garantire alle donne di poter partorire in totale sicurezza a domicilio o nei centri nascita o nelle case della maternità con l’assistenza delle ostetriche. Un circuito alternativo all’ospedale che va crescendo di pari passo con la richiesta di maggiore umanizzazione del parto”. Questi – come spiega la Regione Lazio – i contenuti del decreto firmato dal Presidente Nicola Zingaretti e con il quale si intende ulteriormente promuovere percorsi che favoriscano una libera e consapevole scelta delle diverse modalità di assistenza. L’offerta è indirizzata a donne con gravidanza a basso rischio. Tre le possibili alternative individuate dal decreto regionale, la prima è quella del parto in casa;  la scelta deve avvenire preferibilmente entro 32 settimane di età gestazionale ed il primo incontro tra famiglia e ostetrica avrà carattere informativo finalizzato a fornire indicazioni sul tipo di assistenza che sarà offerta a domicilio. Una novità che di fatto rivoluziona questo percorso; agli anni 70 infatti risalgono le ultime registrazioni di nascite in casa, con parti assistiti dalle ostetriche zonali che erano presenti nei vari territori. Il decreto Zingaretti, potrà anche rivoluzionare lo stato civile, infatti dai registri di nascita sono spariti letteralmente quelle cittadine non provviste di struttura ospedaliera.  Il parto in casa è ben visto  da un numero sempre maggiore di donne che desiderano partorire nel focolaio dell’intimità del proprio ambiente domestico.   Uno studio recente pubblicato da ricercatori ha dimostrato che le donne che partoriscono in casa hanno meno probabilità di dover essere sottoposte ad interventi inutili durante il travaglio o il parto, nonché un calo tra il 20 e il 60 percento del ricorso al taglio cesareo. Nonostante esistano spese da affrontare, il riconoscimento del rimborso da parte dell’Azienda Sanitaria costituisce una sorta di approvazione al parto in casa. Anche l’Organizzazione mondiale della Sanità ha affermato che: “una donna dovrebbe partorire in un luogo che le dia la sensazione di essere sicura e al livello più periferico, nel quale sia possibile assicurare un’assistenza appropriata e sicura”.