Nasce il Parco Centrale a Pescara, ora la sfida è garantire la sicurezza
L'intervento di Mauro Renzetti, Presidente del Comitato Pescara Fortis
Accogliamo con grande favore la presentazione del progetto esecutivo per il nuovo Parco Centrale nell’area di risulta. L’iniziativa del sindaco Carlo Masci è meritoria e rappresenta una scelta progettuale con ampie e indiscutibili potenzialità di valorizzazione per il cuore della nostra città” – così interviene Mauro Renzetti, Presidente del Comitato Pescara Fortis.
Per Renzetti, “la trasformazione di un’area a lungo congestionata da cemento e lamiere in un polmone verde di oltre tre ettari e mezzo è una visione che merita un plauso sincero.
Tuttavia, all’entusiasmo per la realizzazione di un’opera così significativa, si affianca una profonda e radicata preoccupazione. Il grave rischio che si corre è che tale area, una volta realizzata, diventi terra di nessuno, impraticabile per i cittadini per cui è stata pensata. Non possiamo permetterci di ignorare i campanelli d’allarme che suonano in altre zone della città. Basti pensare alla rotatoria tra Corso Vittorio Emanuele II e Via Michelangelo, che nelle ore serali si trasforma in un ricovero per senzatetto. Se non riusciamo a gestire decorosamente poche decine di metri quadrati, come potremo governare ettari di parco? Metrature più ampie rischiano di sfuggirci di mano”.
Il timore, per il Presidente, è che si possano ripetere esperienze passate, con soluzioni drastiche ma forse inevitabili, “non vorremmo che si fosse costretti a procedere alla chiusura notturna, come avvenne per il Parco Santa Caterina da Siena. Quella pratica, inaugurata dall’allora sindaco Luciano D’Alfonso, fu una
risposta al degrado, ma D’Alfonso si era però preoccupato di far presidiare la piazza dai vigili urbani durante le ore di apertura per tutta la durata del suo mandato, garantendo una fruibilità sicura.
Questo appunto sulla sicurezza, a detta del Comitato, è necessario per evitare di dover poi partecipare a meste sfilate ai funerali, come purtroppo accaduto per i tragici eventi che hanno macchiato la cronaca del Parco Pubblico Robert Baden Powell. Un grave omicidio, per le modalità e per i giovanissimi attori coinvolti, avvenuto in un’area verde cittadina “è un monito che non possiamo e non dobbiamo ignorare. Pertanto, accanto alla presentazione progettuale del nuovo Parco Centrale, chiediamo con forza che venga dato altrettanto risalto alla programmazione dettagliata della sua sicurezza. Vogliamo un piano chiaro e sostenibile nel tempo, che assicuri che il parco sia fruibile in tranquillità da famiglie, anziani e bambini, oltre che un’opera semplicemente realizzata”.
“Un grande polmone verde al centro della città è un’opportunità straordinaria. In un’ epoca segnata dai cambiamenti climatici, la sua importanza è strategica. Come dimostrano numerosi studi, le aree verdi urbane sono una garanzia di abbassamento delle temperature estive, offrendo refrigerio e migliorando la qualità dell’aria. Un parco moderno e ben curato, inoltre, alza l’attrattività turistica di Pescara e potrebbe richiamare nuovi residenti, sempre più attenti alla qualità della vita e alla disponibilità di servizi come questo. Ma tutto ciò sarà possibile solo se il Parco Centrale sarà un luogo percepito come sicuro. La sua piena valorizzazione dipende non solo dagli alberi che verranno piantati, ma anche dalla serenità con cui i cittadini potranno viverlo” – conclude il Presidente.