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Monterotondo, oggetti metallici rinvenuti nei pasti della mensa, il sindaco: “avviate le procedure per far luce sull’accaduto”

Monterotondo – In relazione ai gravi episodi verificatisi nel plesso scolastico di via Nenni – il rilevamento di oggetti metallici in piatti contenenti pasti somministrati ai bambini – nella giornata del 22 aprile e, a quanto si apprende, anche nella giornata odierna, l’Amministrazione comunale di Monterotondo e gli uffici si sono immediatamente attivati con tutte le azioni di competenza, dovute e necessarie, per far luce sull’accaduto.

Già venerdì 23 la società concessionaria del servizio, alla quale erano stati richiesti urgenti chiarimenti a riguardo, ha comunicato al Comune:

– di aver immediatamente attivato procedure interne finalizzate ad accertare i dati di rintracciabilità degli ingredienti utilizzati e comunque, in attesa delle risposte da parte delle industrie alimentari, di essersi precauzionalmente rivolta ad altri fornitori;

– di aver eseguito una analisi tecnica al fine di verificare se i corpi estranei (viti) potessero derivare da apparecchiature utilizzate per la preparazione dei piatti. La verifica ha accertato e verificato che le viti non provengono da attrezzature o arredi del centro cottura: le apparecchiature utilizzate per la preparazione dei pasti sono infatti un mixer industriale risultato perfettamente integro e un bollitore ad alta capacità composto da un’unica lastra di acciaio senza giunzioni.

«Il fatto che quest’oggi si sia verificato un altro e identico episodio, nonostante l’attivazione di tutte le procedure di sicurezza e i controlli effettuati, induce a non escludere nessuna ipotesi – afferma il sindaco Riccardo Varone – Per individuare autori e responsabilità e per cautelare tutti, Comune, Istituti scolastici, società concessionaria e soprattutto famiglie e bambini, oggi pomeriggio l’assessore alla Scuola Matteo Garofoli ha inoltrato una formale denuncia presso la locale stazione dei Carabinieri. Inviteremo inoltre i componenti della Commissione Mensa ad ispezionare i locali del centro cottura e a verificare tutta la filiera di produzione, trasporto e somministrazione dei pasti, che, si ricorda, nel plesso in questione come del resto in altri, avviene con porzioni sigillate singolarmente in osservanza delle ancora più stringenti misure igienico-sanitarie legate alla pandemia, ispezione che avverrà nel pieno rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid».

«Confermo il massimo impegno, mio, dell’intera Amministrazione comunale, degli Uffici, degli Istituti comprensivi e della società concessionaria del servizio a far luce su questi episodi inaccettabili – afferma l’assessore alle Politiche educative Matteo Garofoli – nella piena convinzione che l’obiettivo comune sia quello di tutelare la sicurezza e la salute dei bambini. Condivido l’apprensione delle famiglie in un anno già di per sé particolarmente difficile per il mondo della scuola e comprendo le motivazioni che hanno portato ad aprire alla possibilità, per quelle che ne faranno richiesta, di usufruire del pasto domestico, come da comunicazione che i dirigenti scolastici degli Istituti comprensivi interessati dal servizio di refezione scolastica stanno formalizzando in queste ore alla società concessionaria».