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Minorenni vendevano la droga all’uscita di scuola: condannati al daspo urbano

SORA FR – Nell’ambito del progetto dipartimentale “Scuole sicure”, finalizzato alla prevenzione ed al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti nei, nei giorni scorsi la Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Sora ha segnalato all’Autorità Giudiziaria due soggetti minorenni, rispettivamente di anni 14 e 16, che fuori ad un edificio scolastico, detenevano sostanza stupefacente.

Conseguentemente al rinvenimento, gli agenti effettuavano anche una perquisizione domiciliare dove veniva rinvenuta ulteriore sostanza stupefacente.

Alla luce di quanto emerso dalla segnalazione pervenuta dal Commissariato di P.S. di Sora, il Questore della Provincia di Frosinone, dott. Stanislao Caruso, ha emesso un provvedimento c.d. Daspo urbano nei confronti dei due soggetti che, nel particolare, vieta per un anno di accedere a pubblici esercizi, locali di pubblico trattenimento e a plessi scolastici, nonché di stazionare nelle immediate adiacenze degli stessi, fatta eccezione dell’accesso presso l’istituto di istruzione frequentato dai due minori.

Il DASPO Urbano:

Negli ultimi anni, la crescente attenzione alla sicurezza urbana ha portato all’introduzione di strumenti specifici per prevenire comportamenti molesti o pericolosi negli spazi pubblici. Tra questi, il DASPO urbano si è imposto come uno degli strumenti più discussi ed efficaci per tutelare cittadini e comunità.

Cos’è il DASPO Urbano

Il DASPO urbano (acronimo di Divieto di Accedere alle Aree Urbane) è un provvedimento amministrativo introdotto in Italia con il Decreto Sicurezza n. 14 del 2017. Esso consente alle autorità competenti di vietare temporaneamente l’accesso a determinati luoghi pubblici a persone che si siano rese responsabili di comportamenti molesti, violenti o pericolosi.

A differenza del DASPO sportivo, originariamente pensato per impedire a soggetti violenti di accedere agli stadi, il DASPO urbano ha un campo di applicazione molto più ampio: include parchi, piazze, aree commerciali e altre zone della città frequentate dal pubblico.

A chi si applica

Il DASPO urbano può essere applicato a chiunque:

commetta atti di violenza o minacce gravi in luoghi pubblici,
disturbi la tranquillità pubblica con comportamenti molesti,
partecipi ad attività illegali che minacciano l’ordine pubblico.

La misura può essere disposta dall’autorità di polizia locale o dal questore, a seconda della gravità dei fatti e della frequenza delle infrazioni.

Durata e modalità

Il provvedimento prevede un divieto temporaneo di accesso a specifiche aree, con durata variabile da 6 mesi a 2 anni, prorogabile in caso di reiterazione del comportamento. Il soggetto destinatario del DASPO urbano deve ricevere comunicazione formale, indicando:

le aree interdette,
la durata del divieto,
le conseguenze in caso di violazione.

Conseguenze del mancato rispetto

Il mancato rispetto del DASPO urbano costituisce reato penale. Chi viola il provvedimento può incorrere in:

arresto fino a 1 anno,
ammenda fino a 8.000 euro,
ulteriori misure restrittive se il comportamento costituisce reato specifico (ad esempio aggressione o danneggiamento).

Obiettivi e criticità

Il DASPO urbano è stato introdotto con l’obiettivo di:

garantire la sicurezza dei cittadini in luoghi pubblici,
prevenire il degrado urbano,
ridurre la percezione di insicurezza.

Tuttavia, la misura ha suscitato dibattiti sulla libertà di movimento e sul rischio di abuso discrezionale, in quanto il divieto può limitare l’accesso a spazi pubblici senza una condanna penale definitiva.