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Mesto anniversario ad Avezzano, 104 anni fa il terremoto che distrusse l’intera città

Avezzano – Sono passati 104 anni da quel giorno del lontano 1915 quando una forte scossa di terremoto rase al suolo la città di Avezzano Il terremoto, con epicentro nella Piana del Fucino, provocò danni gravissimi non solo ad Avezzano ma in tutti i paesi dell’area fucense, della Valle Roveto e della media Valle del Liri, interessando un settore della catena appenninica che fino ad allora i sismologi consideravano caratterizzato da una sismicità poco significativa.
La scossa fu avvertita in tutta l’Italia centrale con effetti pari o superiori al VII grado Mercalli e fu seguita, nei mesi successivi, da più di 1000 repliche. Per l’estensione dell’area di risentimento, per il numero delle vittime, dei feriti, dei senzatetto, per il numero dei centri abitati sconvolti, rappresenta certamente uno dei terremoti più violenti che la storia sismica italiana ricordi.
La catastrofe suscitò un interesse ben più vasto dell’ambito regionale, trasformandosi in un avvenimento di rilievo storico nazionale: basti pensare che nelle vicende del terremoto furono coinvolti personaggi come Nazario Sauro, giunto con altri irredentisti in soccorso delle popolazioni colpite, il principe Torlonia, artefice del prosciugamento del Lago del Fucino, Benedetto Croce, Gabriele D’Annunzio, Don Luigi Orione. A causa degli eventi politici che caratterizzarono la vita nazionale alla vigilia dell’imminente entrata in guerra, presto del terremoto rimasero soltanto deboli tracce; già nei quotidiani del mese di febbraio poco spazio è dedicato ai problemi dei paesi terremotati

 

Una ferita profonda che non si rimargina e ogni anno viene ricordata dalla comunità marsicana con iniziative e commemorazioni. Oggi ad Avezzano alle 9 è stato organizzato  un raduno sulla strada che porta al Memorial. In corteo si procederà verso il monumento dedicato alle vittime del terremoto per la deposizione della corona d’alloro. Il primo cittadino, Gabriele De Angelis, le autorità civili, religiose, militari e le associazioni hanno  osservato un momento di silenzio per ricordare le oltre 30mila persone che persero la vita a seguito della scossa. Alle 17 è partita  la fiaccolata organizzata dall’amministrazione in collaborazione con il Cai. Il ritrovo previsto nel piazzale del santuario della Madonna di Pietraquaria da dove si è partiti a piedi verso il memoria ha fatto riscontrare una massiccia partecipazione. Alle 17 si è svolta messa nel santuario della Madonna del Suffragio di don Orione presieduta dal vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro e subito dopo uno spettacolo ideato da Giacomo Proietti al teatro don Orione. Proietti, attraverso i suoi brani, con la bravura di Franca Di Cicco e le voci di Maria Angela Di Meo e Giancarlo Rodrigo, farà rivivere quei momenti. Alle 18, nella cattedrale è stato proiettato il documentario storico “La Notte di Avezzano” di Raffaello Di Domenico. Frutto di una prolungata ricerca di sismologia storica, di recupero del materiale fotografico dell’epoca e di ricostruzione dei documenti ufficiali e di riordino dei dispacci delle agenzie. Alle 21, poi, andrà in scena al castello Orsini il concerto “Nuovo Giorno”, con la Fanfara dei Carabinieri. L’evento, patrocinato dal comune di Avezzano e della Fondazione Carispaq, in collaborazione con l’associazione musicale “Va’ Pensiero”, sarà diretto dal maestro Danilo Di Silvestro. Ospite il soprano Ilenia Lucci. Il concerto, presentato da Orietta Spera, prevede l’esecuzione di musica bandistica e classica, con brani elaborati da Guido Ruggeri. Sarà presente la Croce Rossa Italiana di Avezzano. Alle iniziative che si terranno in città parteciperà anche il gruppo di Protezione civile di Gioia dei Marsi che ha dovuto rinviare la giornata “Io non rischio” a causa delle temperature troppo rigide.