The news is by your side.

Mehdi Mahdloo, il bel ragazzo della porta accanto dal terremoto dell’Aquila al cinema ed in Tv

Redazione – Mehdi rappresenta sicuramente quel vicino di casa, quell’amico stretto che un pò tutti vorrebbero avere. Bello, determinato, ambizioso ma umile, e soprattutto un artista perbene. Ed eccolo questo ragazzo che è vissuto a Carsoli per tantissimo tempo nei suoi progressi ed in una carriera sfavillante che ce lo ha fatto vedere al cinema, sugli schermi televisivi. Una presenza sempre in punta di penna, professionale, e semplicemente sè stesso. E lo seguiamo da tempo questo artista di casa nostra e gli abbiamo rivolto una domanda ben precisa, della quale però bisogna spiegare le motivazioni, ed eccezionalmente in prima persona.

Ricordo quel 7 Aprile 2009, di buon mattino presto, vidi arrivare Medhi in Comune a Carsoli dove eravamo riuniti in giunta per coordinare i primi soccorsi rispetto al sisma dell’Aquila. Si era già amici con lui, ma quell’incontro servì per rafforzare il senso di un rapporto. Mehdi Madloo era riuscito a tornare dall’Aquila dove quale studente era uscito illeso dai crolli del terremoto e tornato a casa sua a Carsoli. 
I suoi racconti, quegli occhi intensi che di tanto in tanto si umidificavano e raccontavano l’accaduto e per chi ascoltava era come se stesse vivendo un film vero e proprio. Da quei giorni ci siamo confrontati tante volte, e fu l’occasione per Mehdi per rimettere un pò di ordine nella confusione e nello sconquasso che il terremoto dell’Aquila aveva provocato alla sua vita. Da questo punto in cui, e fino ad oggi nasce dunque la domanda-intervista“:

D. Il Mehdi, sempre bello e particolare, ma confuso e sofferente per il rientro dall’Aquila in seguito al terremoto… sogni, testimonianze, una vita da costruire… e dal 2009 ad oggi, rispetto a quel Mehdi tanta strada è stata fatta in quasi dieci anni… cosa e come si è evoluta la tua carriera da allora ad oggi?
Sicuramente il terremoto del 2009 ha segnato un momento molto importante nella mia vita. Dopo quei tragici giorni, ho deciso di non lasciarmi portare giù dallo sconforto e dalla tristezza, ma di rimboccarmi le maniche e di costruire il mio futuro. Di tempo ne è passato davvero tanto, quasi 10 anni, e anche le mie esperienze sono state tante. Il mio primo film fu proprio sul terremoto aquilano. Ricordo bene le prime emozioni. Per un attore che si era confrontato solo con il teatro fino a quel momento, era molto eccitante trovarsi su un set. Dopo arrivò il film famosissimo con Checco Zalone, “Che Bella Giornata”, che mi ha dato notorietà e sopratutto tanta esperienza. Sono cresciuto moltissimo su quel set, s attori come Rocco Papaleo e Ivano Marescotti mi hanno dato preziosissimi consigli che ancora oggi tengo in grande considerazione. Finalmente, qualche tempo dopo, è arrivata la mia prima esperienza da protagonista con Ameluk, film che mi ha portato a misurarmi non solo con un cast davvero spettacolare es eccezionale, ma anche con le difficoltà che un attore deve superare quando ha un ruolo così importante. Il film ha fatto molto bene nei festival dove ha partecipato e nelle sale cinematografiche e io sarò sempre grato al regista, Mimmo Mancini, per avermi messo a dura prova durante le riprese e nel backstage. Il primo primo film internazionale invece è arrivato con Stalking Eva. Essere co-protagonista di un film dove gli effetti speciali sono stati curati dal grande maestro Sergio Stivaletti è stato molto emozionante. Non sono mancati gli spot, come per esempio quello per IBM, sempre per il mercato internazionale. Ovviamente anche la mia formazione non si è fermata. Ho avuto l’onore e il piacere di aver studiato con John Cunningham, David Vasiliev e con il mostro sacro della recitazione, Kevin Spacey. Tutti e tre hanno cambiato radicalmente il modo di recitare, non tanto nella tecnica quanto nell’approccio ai ruoli. Oggi mi sento un professionista migliore, capace di affrontare le varie situazioni con gli occhi di chi sa che ha in mano qualcosa di importante. Noi attori abbiamo il dovere “sacro” di rendere la verità dei momenti, dei gesti e delle emozioni e solo grandi maestri come loro sanno come darti le armi giuste per affrontare il copione. Infine, siamo a poche settimane dall’uscita della seconda stagione di Solo, su Canale 5. Io interpreto Rino Palmieri, un capoclan assetato di potere e di sangue. Il set è stato tra i più belli che io abbia mai frequentato e lavorare accanto a Marco Bocci, Peppino Mazzotta e Renato Carpentieri è stato davvero emozionante. Mi hanno messo sempre a mio agio e con loro si è instaurata una bellissima amicizia. Senza contare gli altri colleghi attori e tutti i membri del cast tecnico. Non dimenticherò mai le loro premure, gentilezze e professionalità. Era la mia prima esperienza con una serie tv e, venendo dal cinema, mi sono dovuto abituare a ritmi diversi. Sono molto felice del risultato (ho avuto modo di vedere qualche scena durante il doppiaggio) e sono sicuro piacerà a tutti i telespettatori. Davanti ho ancora tantissimi progetti. Parallelamente alla mia vita da attore porto avanti la startup che ho fondato con altri 3 amici. Stiamo sviluppando una nuova app di messaggistica (niente a che vedere con Whatsapp, Messenger o Snapchat. Si tratta di un nuovo concetto originale) che uscirà a breve e se tutto va come dovrebbe, si tratterebbe della prima azienda italiana nel campo della messaggistica mobile, sullo stesso terreno dei “mostri” del settore. Si…di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanta dopo quei tragici momenti post terremoto. Ma mi piace vedere la cosa paragonandola alla Fenice, che dalle sue ceneri, rinasce sempre più bella e forte.”
Grazie Mehdi, e sempre verso traguardi migliori