Marvel ci riprova: i Fantastici 4 tornano (e stavolta funzionano)
Torna al cinema il quartetto fantastico
Chi conosce il fumetto americano sa bene quanto siano importanti questi personaggi: il primo gruppo della casa Marvel, la prima testata pubblicata sotto questo nome (sebbene Capitan America vivesse già le sue avventure durante la guerra sotto l’etichetta Timely Comics, per poi essere “scongelato” anni dopo), ma soprattutto la prima vera famiglia con superpoteri.
È infatti il 1961 quando i padri dei comics moderni, Stan Lee e Jack Kirby, danno vita al quartetto in tuta blu, gettando le basi di quell’universo che intrattiene il mondo da quasi settant’anni. Attorno a questo bizzarro e divertente nucleo hanno costruito il prototipo del racconto supereroistico, che si è poi consolidato con vere e proprie icone come Spider-Man, gli X-Men e i Vendicatori.
I Fantastici 4 sono figli del loro tempo. Le loro storie sono intrise di quella psichedelia fantascientifica che imperversava nella letteratura e nel cinema degli anni Sessanta: alieni verdi tanto minacciosi quanto ridicoli, robot di latta che sparano raggi laser, tempeste solari, mostri fluorescenti, tecnologie impossibili, conquistatori del sottosuolo e giganteschi divoratori di pianeti.
Ed è proprio questa ingenua vena naif che, col tempo, li ha fatti apparire datati agli occhi di un pubblico abituato a storie più drammatiche e cupe. Per molti, sono diventati fumetti per nostalgici. Ma chi apprezza il fascino vintage che li caratterizza, non può che divertirsi con le loro avventure.
E al cinema? Beh, a differenza dei loro più fortunati colleghi – Iron Man, Thor e soci – la squadra guidata dalla mente più brillante del mondo non ha avuto molta fortuna sul grande schermo. Ha subito – termine più che appropriato – quattro trasposizioni molto criticate, tre delle quali targate 20th Century Fox, una addirittura mai arrivata nei cinema.
Era solo questione di tempo prima che la Disney, che da anni ha inglobato il marchio Marvel (così come Star Wars e altri storici brand), si riappropriasse de La Cosa e compagni. Così, annunciato al Comic-Con del 2020, arriva finalmente nelle sale I Fantastici 4 – Gli inizi, trentasettesima pellicola del Marvel Cinematic Universe e prima della nuova quinta fase.
Visti i recenti flop (gli ultimi cinecomic Marvel sono stati disastrosi, sia in termini di qualità che di incassi), le aspettative erano davvero basse. Fortunatamente, però, gli sceneggiatori hanno dimostrato un po’ di buon senso, proponendo uno script semplice e lineare, capace di restituire quel senso di meraviglia e avventura che ci si aspetta dagli astronauti in tuta azzurra.
Il film si apre con un riassunto didascalico ma efficace dei primi quattro anni di attività del gruppo, durante i quali hanno sconfitto i loro più acerrimi nemici e, soprattutto – dettaglio ben messo in evidenza – costruito un solido rapporto con la città e con la società intera. Per una volta, i supereroi sono vere e proprie celebrità: osannati dai fan, accolti con entusiasmo per strada, ospiti in TV e persino coinvolti nella vita politica.
Grazie a loro, il mondo è vivo, sano, sorridente: un’America anni Sessanta caratterizzata da una tecnologia sorprendente, che riflette il futuro come veniva immaginato dalle menti più fantasiose dell’epoca. Ed è forse proprio questo tocco retro-futuristico a donare al film un’identità unica e vibrante, diversa da tutto ciò che si è visto finora nel genere supereroistico.
Tutto funziona, a partire dal cast ristretto ma azzeccatissimo: l’ormai onnipresente Pedro Pascal, amato da pubblico e critica, è un convincente Reed Richards; Vanessa Kirby, algida e magnetica, interpreta Sue Storm (la Donna Invisibile); Joseph Quinn è la miglior Torcia Umana mai vista; infine, Ebon Moss-Bachrach dà vita a una splendida versione de La Cosa, celato sotto una rocciosa CGI.
C’è un villain gigantesco e inarrestabile come Galactus, accompagnato dal suo araldo Shalla-Bal – la versione femminile di Silver Surfer (no, non è un gender swap, è un personaggio originale e ben riuscito). Il colpo di scena arriva subito: i Fantastici 4 stanno per diventare 5. Infatti, Reed e Sue aspettano un bambino che sarà al centro del ricatto galattico per la salvezza del pianeta.
Al netto di qualche piccola libertà – come i baffi di Reed Richards e il fatto che tutti e quattro siano scienziati – il film scorre piacevolmente, intrattenendo senza mai annoiare.
Un buon punto di rinascita per la Casa delle Idee.